mercoledì 28 ottobre 2009

margherita viola

domenica 25 ottobre 2009

Up. Amore al primo sguardo

Carl ed Ellie sono i protagonisti del nuovo sogno della Disney. Il piccolo Carl Fredricksen è un fan dell’esploratore Charles Muntz, appena rientrato dal Sud America con lo scheletro di uno sconosciuto uccello. Gli scienziati, però non lo credono e Muntz, accompagnato dai suoi fedeli cani, riparte in cerca delle prove. Intanto sboccia l'amore tra i due bambini, accomunati dal desiderio di diventare esploratori e raggiungere il Sud America e le cascate del Paradiso.
Si sposano e vivono il loro amore in armonia e serenità. Lui, per vivere, vende palloncini. Ma un giorno l’amata Ellie muore, lasciando Carl ormai vecchio, da solo. Settantottenne, decide di onorare la memoria della moglie fuggendo da un mondo che va troppo veloce, che non comprende, scappa dalle ruspe che vogliono demolire i suoi sogni e la sua vita. Un giudice vorrebbe internarlo in un ospizio per anziani.
L'unica meta in cui troverà la pace sono le cascate del Paradiso, tanto agognate insieme ad Ellie. La sua fuga è la parte del film che più fa sognare: migliaia di palloncini colorati tirano su la casetta, oltrepassando le nuvole e staccandosi per sempre da quel mondo che Carl ormai sente a lui avverso.
Cooprotagonista è Russell, un petulante boy scout, che vuole a tutti i costi ottenere la medaglia per l'assistenza ad un anziano (l'unica che manca sul suo drappo), è simpatico e grassoccio, e per essere un boy scout anche alquanto goffo. Ma sarà determinanate nell'avventura di Carl. Antagonista della sua favola proprio l'amato esploratore: Charles Muntz (che ha la faccia di Kirk Douglas), l' uccello di specie rara che tanto cerca è Kevin, diventato però nel frattempo l'amico di viaggio di Carl e Russell, quindi i due lo difendono dalle grinfie del cattivissimo esploratore.
A farla da padrona, infatti, i valori, quelli veri: l’amicizia, la solidarietà, la comprensione, Carl si apre ad una nuova avventura che lo renderà meno burbero...e anche meno solo, la vita può offrirci qualcosa anche quando ormai non ce lo aspettiamo più.
Mi ha commosso profondamente il personaggio di Carl, il suo aspetto rincitrullito dagli anni, la sua vecchiaia, che spende da solo, tutta dedita al passato e al ricordo, rivissuto tramite foto e album dei ricordi della sua Ellie. Forte il dolore del vivere una vita senza la compagna con cui si è condiviso tutto.
Una menzione tutta particolare al fantastico corto iniziale, Parzialmente nuvoloso, tante nuvole creano e danno la vita, consegnando i loro fagottini alle cicogne, che li portano poi sulla terra. Tenero e geniale, mi ha fatto capire da quale nuvola provengo (...quella più in basso, che crea le creature più bizzarre e strane). Un film delicato, elegante e raffinato.
Vi affezionerete a Carl e Russell sin dal primo incontro, i vostri cuori voleranno in alto insieme ai loro palloncini colorati, e alla fine converrete con la saggezza di Dug (il loro cane): "Mi chiamo Dug. Vi ho incontrati e vi amo già."

mercoledì 21 ottobre 2009

Coraline e la porta magica

Com'è, per una bambina di 11 anni, scoprire un mondo parallelo decisamente più interessante.
In cui si possono assaggiare sempre delle prelibatezze, in cui i propri genitori sono divertentissimi e premurosi e i vicini non sono strani e ciccioni , in cui gli amici troppo chiaccheroni stanno in silenzio e si può assitere ad uno spettacolo di topini salterini???
Praticamente "un sogno che si avvera".
E' quello che succede a Coranline che trasferitasi da poco nell'Oregon scopre, nella sua nuova casa una piccola porticina che porta ad un mondo fantastico in cui tutto ...."è meglio".
Ma scoprirà presto che è solo una trappola e dovrà lottare per riavere il suo mondo reale.

Coraline è un film d'animazione ad alta definizione in 3D del 2009. E' realizzato con la tecnica della stop-motion ed è diretto da Henry Selick, già regista di Nightmare Before Christmas quindi ottime premesse.
Stop-motion vuol dire che, fotogramma per fotogramma gli animatori manipolano oggetti tangibili quali personaggi,ambienti, oggetti di scena su un piano di lavoro...e se si da uno sguardo al titolo di questo blog, si vede subito che in un film i fotogrammi sono 24 al secondo!
Quindi un lavoro immane che però ha portato alla realizzazione del film stop-motion più lungo mai realizzato.
E' una storia semplice ma anche una emozionante avventura, tratta da un romanzo di Neil Gaiman.
Le atmosfere sono a volte inquietanti a volte fantastiche e ricreano quelli che possono essere i sogni e gli incubi dei bambini che in Coraline possono facilmente identificarsi.
Molto bello e ben fatto, un film che stranamente è uscito in estate ma che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico sia in america che in Italia.

martedì 13 ottobre 2009

La doppia ora


L'impossibilità di una storia d'amore e tanta solitudine. Un accattivante thriller psicologico che ti turba profondamente. Innumerevoli le prospettive e tutte le volte che pensi di essere sulla strada giusta per capire, sei al punto di partenza.
I dubbi balenano nella testa alla velocità della luce, non sai da che parte stare, in chi immedesimarti, per chi fare il tifo. Le posizioni dei protagonisti si ribaltano di continuo e la vittima diventa carnefice, per poi ritornare vittima.

Sonia, la protagonista è una donna delle pulizie in un albergo a Torino, personaggio fortemente ambiguo, malinconico, triste e disperato. Un cattivo rapporto col padre alle spalle che ne ha minato il rapporto con l’altro sesso e una vita sociale inesistente.
Guido è un ex-poliziotto, che per vivere sorveglia una lussuosa villa fuori città. S'incontrano ad uno speed-date. Lui è un habituè, è vedovo, molto solo e ama di tanto in tanto fare nuove conoscenze.
La chimica tra di loro è palpabile, trasuda da subito, si piacciono e molto carinamente cominciano a studiarsi. Ne nasce un sentimento al quale seguirà un week-end romantico nella villa sorvegliata da Guido. Qui un gruppo di rapinatori armati li aggredisce, e mentre tentano di violentare lei, lui reagisce e rimane ucciso, Sonia ferita alla testa sopravvive.
Un non-sentimento, che non sboccia, non s'impone, che rimane velato, implode, giocato in non-luoghi: l'albergo dove lavora Sonia, l'ospedale dove lei viene ricoverata in coma, la stanza di vigilanza della villa.
Buona parte del film si svolge solo nella mente di Sonia, molte scene che apparentemente sembrerebbero di vera vita vissuta, sono in realtà solo una proiezione dei suoi sensi di colpa.
Visioni, morti (vere e apparenti), suoni, voci, la manifestazione sovrannaturale di Guido in affascinanti sequenze oniriche. (Popolo femminile, lui è veramente figo e ha una voce sensualissima).
Intenso il gioco della “doppia ora” (da cui il titolo) secondo cui bisogna esprimere un desiderio quando si leggono sul quadrante dell'orologio delle ore 'doppie', le scene-chiave, infatti, sono sempre introdotte dalle doppie ore: 05.05, 20.20.
Un film non brillante, ma raro nel suo genere, soprattutto perchè italiano (Mauro ora spero non avrai piu'pregiudizi). Sono una romantica e la loro storia d'amore così autentica, significativa, basata sull'alchimia del primo sguardo mi ha rapito e commosso.

"Non ero preparato a te" dirà Guido a Sonia. Già. Non si è mai abbastanza preparati di fronte ai sentimenti importanti. Non si sa mai che scelta fare: lui le compra una collana, gliela dona solo quando sa che la sta perdendo. Lei l'accetta sapendo che sta dicendo addio a quell'uomo e sulla porta ha quasi un dubbio "Forse non ho piu'voglia di andare".
Ma invece varca quella soglia. Esiste una scelta giusta? Il dubbio rimane. Dopo il film piu'che mai.

domenica 11 ottobre 2009

Noi siamo i bastardi. Uccidiamo i nazisti


“Sono il tenente Aldo Raine e sto mettendo insieme una squadra speciale. Mi servono otto soldati. Ci faremo paracadutare in Francia vestiti da civili. Faremo una sola cosa: uccideremo nazisti.”


Ambientazione: la Francia durante la seconda guerra mondiale, con riferimenti al periodo storico solo a livello temporale, il conflitto mondiale viene completamente beffegiato e riscritto. Protagonisti: un gruppo di ribelli in cerca di rivincita. Il tutto condito da un'insana ed esagerata violenza.
La narrazione è resa in cinque capitoli (come se si trattasse di un romanzo) e vengono seguite parallelamente due storie , apparentemente divise ma che, alla fine convergono: sia i "Bastardi" che la bella Shosanna vogliono eliminare le cariche del partito nazionalsocialista tedesco.
Shosanna è un’ ebrea. La sua storia apre il film, viene trattata nel primo capitolo. Nascosta nella casa di un francesce, che dà protezione a lei e alla sua famiglia, la piccola assiste all'uccisione dei suoi cari, da parte dei nazisti. Unica sopravvissuta scappa nelle desolate campagne francesi. Cambierà identità e aprirà un cinema, conservando odio e senso di ribellione e rivalsa nei confronti dei tedeschi.
Parallelamente, sempre in Francia, una squadra di soldati americani e tedeschi (ex SS), i "Bastardi", capeggiata da Aldo Raine (Brad Pitt) fa la caccia al nazista, trucidando interi battaglioni. La storia di Shosanna e dei Bastardi si allinearà quando il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels deciderà di organizzare una serata di gala per la presentazione di un nuovo film tedesco nel cinema della ragazza. (Il giovane protagonista del film è innamorato di lei)
E' un'occasione da non sprecare, alla serata parteciperà anche Hitler, e sia la ragazza che i Bastardi, quindi, studieranno un piano per colpire il regime. E i Bastardi, per entrare nel cinema, si fingeranno siciliani, mettendo in scena una delle parti piu'riuscite e divertenti dell'intero film.
Un finale "romantico", una vera dichiarazione d'amore spassionata nei confronti del Cinema da parte del regista: sarà, infatti, una sala cinematografica ed una pellicola a salvare il mondo dal morbo del nazimo.

mercoledì 7 ottobre 2009

Quando la fantascienza abbraccia la realtà


Originalità e vero talento. Questo è District 9.
Alieni ‘extracomunitari’, in ostaggio in un centro profughi, disprezzati e trattati come dei "gamberoni".
Una convivenza tra quelli che si definiscono umani e i “non umani”, i diversi. Vent'anni o poco piu'addietro un’astronave con milioni di alieni sbarca a Johannesburg, in Sud Africa.
Il loro mezzo è in avaria, non possono ripartire, allora vengono "collocati" in un ghetto, il Distretto 9. Ma gli umani non vogliono i "diversi" e il Governo per far tacere il malcontento della popolazione, decide di spostare il milione di alieni in un’altra zona. L'operazione è gestita dalla MNU, una società privata a cui degli alieni frega molto poco, che, aspira, in realtà solo alle loro armi, "aliene", piu'all'avanguardia. Armi, però, inutilizzabili dal genere umano, perchè funzionanti solo tramite il Dna alieno.
Uno degli operativi della MNU (un tipo poco sveglio), giunge al Distretto col compito di censire gli alieni e far firmare loro l’avviso di sfratto, ma viene infettato da un loro virus, che gli muterà col passare del tempo il codice genetico, trasformandolo in un alieno.
Wikus Van Der Merwe è il suo nome. Quando ci si accorgerà delle sue mutazioni diventerà l’uomo più ricercato dai potenti della terra; avendo dna alieno è l’unico in grado di poter usare le armi spaziali.
La parte centrale del film è, infatti, tutta incentrata sulla "caccia all’uomo alieno", che alla fine sarà costretto a rifugiarsi proprio lì, nel ghetto, nel Distretto 9…e a rimanerci per tre anni o forse anche piu'.
Originale non solo la storia e la materia trattata, ma anche la resa cinematografica: falsi telegiornali e finte interviste documentano il narrato, come se si trattasse di una vera ricostruzione.
Carini gli alieni: non bassi, tondeggianti e verdi, ma dei veri gamberoni, con sentimenti ed emozioni molto piu'"umane"di quanto si pensi. Ci si serve di essi per mettere in scena una denuncia nei confronti dei diritti "umani", calpestati e umiliati.
Gli alieni,infatti, sono maltrattati dalle forze dell’ordine, picchiati, uccisi senza motivo, studiati e usati come cavie umane per delle sperimentazioni. Interessanti anche i richiami alla malavita organizzata, al racket mafioso in mano a dei nigeriani, che vendono cibo per gatti e prostitute agli alieni per riceverne guadagno.

E quando l'alieno si rivolge all'uomo infettato, dicendogli: “ora sei uguale a noi“, lui incredulo e schifato gli risponderà “no, noi non saremo mai uguali!“.
Già, nessuna razza credo possa mai essere comparata alla nostra. In peggio. E alla fine del film non hai paura degli alieni...ma solo degli umani!

venerdì 2 ottobre 2009

Segnali dal futuro


Il solito film catastrofista sulla fine del mondo, si penserà.
In effetti, rispetto alle aspettative sono rimasto un po deluso.
"Segnali Dal Futuro" è un film fresco fresco di sala, che ha avuto un buon riscontro di pubblico sia in america che in itala.
In breve , la storia : Nel '59, in occasione dell'inaugurazione di una scuola elementare viene interrata una "capsula del tempo" in cui i bambini conservano propri disegni e pensieri su come vedono il futuro. Tra essi Lucinda che appare abbastanza disturbata. 50 anni dopo la capsula viene riaperta e John Koestler padre di uno degli alunni attuali, professore del Mit , entra in possesso del foglio che Lucinda aveva scritto. Una serie di numeri apparentemente senza senso. Jonh, anche grazie alla figlia di Lucinda che jonh cerca e trova, scopre il significato di questi numeri. Prevedono data, ora e luogo dei peggiori disastri degli ultimi 50 anni fino ad arrivare alla fine del mondo che dovrebbe avvenire in breve tempo.
I temi ci sono.
In primo luogo il contrasto tra "eventi predeterminati" ed "eventi casuali".
Questo primo tema, a causa della storia personale di John che ha perso la moglie in un incendio, si tramuta presto nella domanda "si può intervenire per cambiare il futuro?"..o nel caso di John ...."avrei potuto salvare mia moglie sapendo cosa sarebbe successo?"
Altro tema è la contrapposizione visione scientifica-visione religiosa di John e del padre.
Padre che come tutti i personaggi del film a parte i protagonisti, appare in modo spot nella narrazione, quasi a dover riempire dei vuoti.
Stessa sorte per la sorella di John, per il suo collega e per la maestra di Lucinda.
Ancora, altro tema, è l'esistenza di forme di vita aliene, che intereagiscono con noi e che decidono chi si salverà nella futura fine del mondo di cui si sanno già la data.
Ogni tema però non è mai sviluppato a dovere, anzi andando avanti si aggiungono sempre quesiti che poi non vengono risolti.
Forse anche per questo alimentare il film con nuovi spunti che comunque si rimane attenti fino alla fine. Spettacolari gli effetti speciali, specie la sequenza dell'Aereo.Certo, dopo il finale, si rimane comunque un po perplessi e con un po di dubbi.
Note
-Quando il professore trova il nesso tra i numeri mi sembra di rivedere John Nesh (A Beautiful Mind), mancano solo che i numeri si illuminino.
-Durante tutto il film si vedo dei sassi neri, nelle scene in cui ci sono gli "alieni"...ma il loro significato rimane sconosciuto,
Ottimo come al solito comunque , il protagonista, Nicolas Cage. Gli altri come detto appaionon e scompaiono in poco tempo.

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