mercoledì 26 aprile 2017

Neruda di Pablo Larrain. 2016

Pablo Larraín. rampollo di una grande famiglia cilena di destra, coinvolta nel potere anche con Pinochet, non sbaglia un colpo. Le sue sono pellicole intelligenti, di denuncia. "Io sogno lui e lui sogna me”, il perseguitato qui è Pablo Neruda. Il poeta, ospite a una qualche serata di gala, entra in bagno e – mentre piscia – discute con alcuni politici che gli danno del traditore. Li manda a quel paese e con grande serenità esce dalla toilette. ll poliziotto che gli dà la caccia narra la storia: presenta il poeta escludendo di fatto il popolo e la classe operaia. Peluchonneau (il poliziotto) descrive in maniera cristallina le contraddizioni del personaggio che erano le contraddizioni di tutto il partito comunista (e non solo di quello cileno): quando un’attivista del partito chiede a Neruda se dopo la rivoluzione comunista gli uomini saranno tutti come lei “che pulisce la merda dei borghesi dall’età di 11 anni” o tutti come lui “che fa la colazione a letto e l’amore in cucina”, il poeta resta turbato.
L'arte non cambia il mondo - sembra suggerire il regista- ma gli dà senso. Volutamente onirico e irrazionale, fotografia sensuale e allucinata, che restituisce il respiro opprimente della prima Guerra Fredda. Se non l'avete visto, correte, merita una chance.

martedì 25 aprile 2017

Nessuno si salva da solo di Sergio Castellitto. 2015

Una ex coppia s'incontra in un ristorante radical chic della Capitale per organizzare le vacanze dei figli. Su quel tavolo c’è il corpo stesso del loro amore, di ciò che resta, di ciò che rimpiangono. Il racconto della cena verrà interrotto e nutrito dai flash back del loro passato, quando si sono conosciuti e amati, il coro dei loro amici, quella generazione cresciuta tra “la caduta del muro di Berlino e l’11 settembre” e per tutta la sera, durante quella micidiale cena, proveranno a capire perché non ce l’hanno fatta a stare insieme, a rispettarsi, a crederci.
Sono lontani e soli e ci vuole qualcuno che sta morendo per convincerli che “soli si muore, insieme ci si salva”, perché nessuno si salva da solo.

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