giovedì 29 agosto 2013

Sherlock Holmes di Guy Ritchie, 2009

“Adesso abbiamo una chiara visione dell’ovvio”
Che gioiellino, un film dal ritmo impeccabile! E Holmes? Ho visto circa una ventina di film sul suo personaggio, ma mai mi ero trovata di fronte ad un attore così fisico, vero: spadaccino e violinista perfetto, un po' folle, fascinoso e solitario. Realizza tutto ciò che pensa: impeccabile la scenda di box! Fotografia gotica che rende ancora più sexy Holmes. Ci piace questa versione moderna, molto ben riuscita. Scazzottate a mani e torso nudo (ci piace), misteri, messe nere, pozioni chimiche e complotti politici. La pipa serve solo per innescare bombe, via la mantellina, aplomb britannico. Holmes è rock, maledettamente rock, meritatissimo il Golden Globe come miglior attore, seducente il doppiaggio del nostro Luca Ward. Si questa recensione è una sorte di ode al solo attore principale, ma guardando il film tutto scompare, anche Watson. Il finale aperto mi ha fatto ricordare del sequel: da recuperare.

sabato 24 agosto 2013

L'amore dura tre anni di Frédéric Beigbeder. 2012

"L’amicizia uomo-donna è come l’aria eolica: se ne parla molto, ma è aria fredda". Il romanzo che non ho mai deciso di leggere perchè Fabio Volo ne leggeva alcuni passi durante la propria trasmissione radiofonica. Beigbeder, lo scrittore, ha poi deciso di farne anche un film. Un critico letterario di giorno s'innamora della moglie del cugino (una figona, chi non se ne innamorerebbe?) Charles Bukowski nelle prime scene del film paragona l’amore a una sottile nebbia in grado di diradarsi di fronte ai primi raggi del mattino, ed è l'unica cosa degna di nota di questo film che altrimenti sarebbe solo da buttare via. Qualche battuta particolarmente demenziale fa anche ridere, ma un film che già nel titolo parla di statistiche è ben lontano dai miei gusti personali. Dopo The artist, la coomedia francese tocca di nuovo il fondo.

venerdì 23 agosto 2013

Shame di Steve Mcqueen. 2011

"Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti; ogni giorno d'un passo, col fetore delle tenebre, scendiamo verso l'Inferno, senza orrore" (I fiori del male)
Bisogno primario? Il sesso. Ed essere un musicista degli anni 60. Compulsivo: atti onanistici e carnali ripetutamente ricercati. Ma nessuno lo immagina dall'esterno. Brandon è un uomo d'affari apparentemente freddo e glaciale. Sissy, la biondissima e ipersensibile sorella minore, romperà quest'equilibrio già precario, Brandon oltrepasserà la soglia e sentirà il bisogno di trasgredire fino alla deprevazione. Vergogna come recita il titolo? Ma perchè vergognarsi? Ci disgustiamo sul serio se un uomo si masturba guardando un porno? Musica incantevole e commovente fa da cornice alla perdita apparente della dignità di Brandon del tutto asservito al suo organo genitale. I bisogni dell'anima non si controllano, l'istinto animale/darwiniano ci permette di continuare la nostra esistenza. Si chiama natura, non vergogna. Segreteria telefonica, bagno, doccia, risveglio, tutto è automatico nella vita di Brandon: i sentimenti sgorgano nelle telefonate della sorella origliate, nella lentissima New York New York di Sissy cantata in un locale. Bisogno emulativo, di chi si guarda allo specchio: Brandon ripropone l'amplesso spiato per strada. I suoi sguardi dilaniati dal dolore durante l'orgia mi hanno commossa. Hunger, il suo secondo lungometraggio, non è mai stato distribuito in Italia. Questa si che è una vergogna.

giovedì 22 agosto 2013

L'uomo senza sonno di Brad Anderson. 2004

Non preoccuparti. Nessuno è mai morto d'insonnia
(l'attore in una scena delle L'Idiota) Notti da thriller.E in tutti i sensi visto che, Trevor Reznik, il protagonista non dorme da un anno. Gli si contano ossa, vertebre. Alto 1.85, pesa 54 chili. Per lavarsi le mani usa la candeggina in polvere, ma da cosa vuole ripulirsi in realtà? Spazzolino e olio di gomito per pulire il bagno. Ossessivo. maniacale. Un operaio che si fa amare da una prostituta alla quale lascia sempre molto denaro in più: ma perchè vuole ripagare il prossimo più del dovuto? Venti dollari anche per il trancio di torta della cameriera al bar dell'aereoporto. Routine, facce e scene che si ripetono nella sua vita di questo operaio alienato dalla ripetitività della catena di montaggio. C'è dell'altro? Causa un incidente che fa perdere il braccio di un collega, Ivan lo ha distratto, ma perchè quest'uomo non risulta nell'elenco dei colleghi? Chi è questo Ivan che lo perseguita? Un film sulla giustizia ad ogni costo, con un messaggio semplice, chiaro, che commuove. Tanti i dettagli che s'incastrano perfettamente, si ha la sensazione di giocare a puzzle, dove alla fine tutto torna alla perfezione. Come perfetto è il protagonista, Christian Bale che non usa controfigure e perde 30 chili per entrare nel personaggio. Potente la sua mimica facciale. Mi ha stregata. Pessima la sceneggiatura, ma colto il montaggio.

domenica 4 agosto 2013

Come l'acqua per il cioccolato di Alfonso Arau. 1991

Solo le pentole conoscono il bollore del loro brodo
Questo piccolo gioiello di sensualità svela gli ingredienti della passione. Sono i tempi della rivoluzione di Pancho Villa. Soldati e fuorilegge devastano il Messico. In una fattoria nascono, vivono e soffrono delle donne. Una storia al femminile, di donne diverse. Tita nasce da un impressionante fiume di lacrime, originato dalle cipolle che la madre affettava in gravidanza. Quindi questa unione con la cucina viene sancita già dalla nascita: Tita nasce sul tavolo da cucina.Cresce e diventa un'adolescente calda e dagli occhi grandi, vispi, intelligenti. E il bel Texano Pedro li nota e desidera possederli. Ma la madre dice che questo matrimonio non s'ha da fare: Tita non si può sposare, perché è destinata, in quanto figlia minore, a prendersi cura della madre nella vecchiaia. Quindi Pedro sposa Rosaura, la sorella maggiore, ma solo perchè è l'unico modo che gli è consentito per rimanere accanto all'amata. E Tita con le sue mani magiche e le sue ricette incantate lo lega a sè con le catene di una passione fulminea che intacca chiunque mangi quel cibo così grondo di emozioni. L’unica consolazione di Tita è, infatti, la cucina su cui sfoga tutti i sentimenti repressi, come quella matassa di lana che giornalmente trasforma in una interminabile coperta. Bellissima la scena del pranzo per Pedro: quaglie con petali di rosa (regalate da Pedro a Tita) “Sembrava che per uno strano fenomeno di alchimia, non solo il sangue di Tita, ma tutto il suo essere si fosse sciolto nella salsa di rosa, nella carne delle quaglie e in ogni aroma del cibo. In questa maniera l’essere di Tita penetrava nel corpo di Pedro, voluttuoso, profumato, caldo ed irresistibilmente sensuale. Sembrava che avessero scoperto un nuovo codice di comunicazione, nella quale Tita era il mittente, Pedro il ricevente e Gertrude la fortunata nella quale si realizzava questa relazione sessuale per mezzo del cibo". Anche Gertrude, che si scoprirà essere nata da una relazione extraconiugale della donna, sarà colta dalla passione improvvisa dei piatti di Tita e fugge nuda a cavallo con un rivoltoso. E la passione tra i due serpeggia per anni, perchè Pedro e Tita sono l'uno per l'altra "come l' acqua per il cioccolato": la polvere di cacao, infatti, ha bisogno della fluidità dell'acqua per dare origine a una voluttuosa crema, non sono gli ingredienti singoli a renderla così buona. E mentre Tita macera il cacao in una bacinella il suo sguardo, così come quello di Pedro si accende. Anche da morte la madre, sotto le sembianze di fantasma, tormenta Tita e anche la sorella rivendica il suo ruolo di vera moglie di Pedro, ma l'uomo non la sfiora e quando hanno un bambino usa il lenzuolo con il classico buco e prega: “Non lo fo per piacer mio ma per far piacere a Dio”. E il seno vergine di Tita genererà anche il latte per il nascituro di Rosaura, Roberto, che poi morirà in quanto la madre li allontanerà per gelosia, Roberto risulterà allergico a qualsiasi cibo. La morte di Roberto genera finalmente un moto di ribellione in Tita che va a vivere in Texas col medico di famiglia che si prende cura di lei, perchè anche lui da lei stregato. Quando anche finalmente anche Rosaura, dopo Elena muore, quando i due sono finalmente liberi di amarsi Pedro durante l'amplesso muore e Tita con lui attizzando un incendio alla capanna dove si stavano amando. A raccontare la storia è la nipote di Tita che da lei eredita il quaderno delle sue ricette magiche: c’è addirittura un modo per evitare che le cipolle facciano piangere, basta mettersene metà sulla testa. Questo film mi ha letteralmente conquistata, scade un po' nel ridicolo perchè sfocia nella fantascienza, ma glielo perdoniamo.

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