“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
giovedì 13 giugno 2013
L'amore che resta di Gus Van Sant, 2011
“Io canto ogni mattina da quando ti conosco”
Malinconia allo stato puro.Irrequietezza. Senso perenne di incompiutezza inspiegabile. Due giovani anime solinghe che cercano un motivo valido per tornare a vivere o per morire serenamente. E ci riusciranno.
Restless, titolo originario, inquieto è stato del tutto (come spesso accade) deturpato nell'italiano L'amore che resta (che non c'azzecca nulla). Perchè inquieto è appunto quel ragazzo che non ha potuto partecipare al funerale di entrambi i genitori perchè in coma e per riscattarsi s'inbuca a qualsiasi funerale, per risanare quel dolore partecipando al dolore altrui, sebbene a lui estraneo. Annabel è un sorriso di vita che fa capolino tra quei riti funebri: affascinata da Darwin e dagli uccelli, ha un tumore maligno al cervello che non lascia speranze. Mentre lei disegna uccelli, ed impara a memoria i loro nomi, lui dialoga con un amico immaginario (?), il fantasma di un soldato giapponese morto kamikaze, durante la seconda Guerra Mondiale.
Atmosfera dark, dolcemente lugubre, una storia drammatica raccontata senza farne un dramma. Sarete voi, infatti, a scegliere se piangere o meno, se farvi male o no.
“Perché gli uccelli fluviali cantano al mattino?” – chiede Annabel ad Enoch – che le risponde: “perché sono felici“.“Io canto ogni mattina da quando ti conosco".
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