“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
giovedì 11 luglio 2013
Atame! di Pedro Almodovar. 1990
“Ho ventitré anni e cinquantamila pesetas, e sono solo al mondo. Cercherò di essere un buon marito per te e un buon padre per i tuoi figli.”
Marina è un'affascinante e nevrotica attrice cinematografica. Prima pornostar e poi tossicodipendente in risalita. Ricky (Banderas) innamorato di lei, e non proprio sano di mente, si vede costretto a legarla a letto e sequestrarla per tenerla con sè. Si farà conoscere profondamente fin quando lei s'innamorerà di lui."Ho dovuto rapirti perchè tu possa conoscermi a fondo, sono sicuro che allora anche tu ti innamorerai di me, come io lo sono di te. Ho ventitre anni e cinquantamila pesetas, sono solo al mondo. Cercherò di essere un buon marito per te, e un buon padre per i tuoi figli"
"Siamo tutti vittime delle nostre dipendenze" sembra suggerire l'ottavo film di Almodovar. Strepitosi i numeri musicali.
Tutti abbiamo bisogno di appartenere a qualcuno. Meglio se questo qualcuno assomiglia anche vagamente a Banderas.
Il realismo è ormai sinonimo di Almodovar. così come la Spagna. Non l'ho mai vista, ma la immagino passionale e colorata come quella da sfondo ai suoi film: turchese, giallo zafferano, rosso corallo.
Consiglio: da vedere legati al letto.
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