“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
sabato 12 dicembre 2015
The Lunchbox di Ritesh Batra. 2014
Ogni mattina a Mumbai 5 mila fattorini consegnano i cestini del pranzo che le mogli preparano per i mariti al lavoro. Spesso analfabeti, i fattorini sono efficienti e riescono a muoversi nei labirinti della città grazie a un complesso sistema di codifica fatto di colori e simboli.
Ila è una casalinga che, con le sue ricette, spera di ridare vitalità al proprio matrimonio. Saajan, invece, è un modesto impiegato alle soglie ormai della pensione, che si vede recapitare per sbaglio il cestino per il pranzo che Ila ha amorevolmente preparato per il marito. Insospettita dalla mancata reazione del consorte, Ila infila nella pietanziera un biglietto.. comincia un fitto scambio epistolare.
Saajan va in pensione e parte per il Buthan, a lui subentra Shaikh – quel giovane impertinente e fastidioso che tanto lo aveva turbato ma al quale si era affezionato tanto da fagli da testimone di nozze.
E ancora un gioco di specchi: Saajan fa a ritroso il viaggio dei lunchbox per trovare Ila; Ila fa il viaggio dei lunchbox raggiungendolo sul posto di lavoro. Ma i loro destini non devono incontrarsi, forse continueranno ad inseguirsi nella via per il Buthan.
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Bravissimo!!!
RispondiEliminaGrazie per le post!!!
baccio molto grande! :)