martedì 8 gennaio 2019

Les innocentes di Anne Fontaine, 2016.

La fotografia di Caroline Champetier è sinonimo di simmetria e perfezione. Così come simmetrico e perfetto è il canto gregoriano. Una storia vera che risale alla Polonia del ‘45. Una storia di violenza carnale subita, stupro e dolore da parte delle spose di Gesù. Il timore di una donna comune, nel denunciare al mondo una violenza subita, si moltiplica esponenzialmente, invischiandosi tra i doveri di una figura religiosa, con il timore di perdere la fede, fondamento della loro vita. Mathilde è il medico che si prende cura di loro, ventisettenne di Parigi, (è la vera storia di Madeleine Pauliac, che nel 1945 operava presso l'Ospedale francese di Varsavia ridotto in rovine, a capo delle attività di rimpatrio all'interno della Croce Rossa Francese)
Gli stupri erano all'ordine del giorno e ci furono addirittura stupri collettivi nei conventi, a cui la pellicola è dedicata. Per il resto sbadigli e occhiate all'orologio.

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