“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
domenica 18 marzo 2012
La sorgente dell'amore di Radu Mihăileanu. 2012
Il nuovo lavoro di Mihăileanu, ormai per me un garanzia dopo i capolavori Train de vie e il Concerto è ambientato in Medio Oriente, in un paesino diviso tra voglia di modernità e il perdurare delle tradizioni dettate dal Corano. Ma ad un certo punto comincia a pesare la ripartizione di ruoli e mansioni tra uomini e donne oramai ancestrale, le donne sono sinonimo di progresso e quel meccanismo arcaico comincia così a scricchiolare.
Una siccità che dura ormai da anni ha fatto in modo che gli uomini rimangano senza lavoro e così passano le loro giornate tra ozio e avvilimento per il venir meno della loro mansione di procacciatori e di sostentamento per la loro famiglia. Il viaggio delle donne verso la sorgente per prendere l'acqua è in realtà insidioso e cela pericoli e dolori, tra cui incidenti a donne che incinta si trascinano spesso cadendo, ma tacendo e inghiottendo sangue e lacrime amare per rispetto della tradizione. Fin quando non arriva la liberale Leila che trova una spalla d'appoggio nella carismatica 'Vecchia Lupa', andata in sposa a 14 anni ad uomo che non amava, sfornando figli finchè lui non è poi morto.La più giovane del gruppo delle rivoltose è Esmeralda, che crede che la vita sia una telenovela, Leila con l'escamotage di farle scrivere lettere per il suo grande amore le insegnerà a scrivere. Insieme decidono di protestare e di cominciare uno sciopero, lo 'sciopero dell'amore': fin quando gli uomini non risolveranno il problema dell'approviggionamento idrico loro non si concederanno più.
La celebrazione dei momenti più topici del fim è lasciata alla musica, al più antico mezzo di comunicazione, con il quale le donne sembrano in pubblica piazza motivare il loro sciopero e mettere in imbarazzo gli uomini per spingerli ad agire in fretta. Perchè come spesso Leila dirà non è una lotta tra uomini e donne ma tra tradizione e buon senso. Una fiaba romantica nonostante il valore documentaristico che in certi aspetti vien fuori: esistono ancora di sicuro dei villaggi in cui si vive senza corrente elettrica e senza acqua. Inoltre testimonia la reticenza nei confronti degli stranieri: Leila viene, infatti, dal Sud ed è portatrice di quella sensualità tipica della cultura orientale. Le donne sono più furbe degli uomini e meno subordinate al sesso rispetto agli uomini e quale migliore privazione se non la carnalità per fare riscoprire la potenza dell'amore? Leila si è sposata per amore, infatti, dopo questa piccola rivoluzione tutti gli uomini del villaggio la odiano, tranne il marito che è sempre più rapito dalla sua principessa. E andando avanti con la visione scoprirete anche che non è il solo.
Come lo stesso regista c'informa nell'incipit del film una storia simile è veramente accaduta in Turchia nel 2001, l’acqua è in fondo solo la metafora dell’amore e si dice, infatti, che l’uomo deve “innaffiare” la donna. “ La sorgente delle donne è l'amore, la sorgente di ogni donna è il suo uomo. ”
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Mihaileanu non mi ha mai convinto fino in fondo, ma la tua recensione è accorata.
RispondiEliminaMi hai incuriosito stimolando la visione di questo suo ultimo lavoro.
A me fa piacere se riesco a stimolare la visione di ciò che vedo. Poi sono una donna, gli inni alla donna li sento particolarmente. Fammi sapere, attendo curiosa ;)
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