“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
sabato 5 maggio 2012
Hunger di Steven Hentges. 2009
Ho sbagliato Hunger ovviamente, il 5 maggio 1981 moriva Bobby Sands e quindi volevo renderle omaggio recensendo il film in suo onore. Ma già nei titoli inziali, mancando il mio amato Fassbender qualcosa cominciava a non quadrare, con fare ottimistico ho pensato ad una mia distrazione. Invece avevo proprio sbagliato.
Con una ripresa quasi amatoriale, cinque individui di cui due donne e tre uomini, che apparentemente non sembrano aver nulla in comune, vengono rapiti e rinchiusi in un pozzo. Guardandosi intorno si accorgono di avere a loro disposizione solo acqua, e che con delle telecamere il loro sequestratore li ha sotto osservazione. Annota giorno per giorno tutto quello che loro fanno, la sua sembra tanto essere una macabra scoperta sui limiti umani.
Un thriller davvero pessimo, ma dai risvolti antropologici che tutto sommato ti spingono ad andare avanti. Diciamo che il risultato è davvero scarso, soprattutto perchè l'unico aspetto davvero interessante di questa pellicola non viene approfondito: ovvero l'infanzia del “dottore” , il terribile incidente che noi conosciamo solo per via dicontinui flashback che ripercorrono l'episodio in cui per sopravvivere il ragazzo si nutre del braccio della madre morta. Troppa leggerezza narrativa però.
Antropofagia e una sporca scena di sesso tra due componenti ridotti quasi scheletri per spiegare come una delle due donne, Anna, tenta di avere dalla sua lo pseudo leader del gruppo Luke. Ma in realtà quello che fanno è solo il gioco dello scienziato che vuole vederli sbranarsi tra di loro e trarre fuori da loro la parte più selvaggia.
La bella protagonista bionda con sguardo seducentissimo Lori Heuring riesce a giungere fino alla fine e a tornare in superficie, resta solo da chiedersi: come si possono superare gli oggettivi limiti biologici per cui una persona possa sopravvivere per 30 giorni senza nutrirsi di nulla? E come si può uccidere (lo scienziato in questo caso) conficcando un osso (tondeggiante e per nulla appuntito) nel suo addome?
Tutto poco credibile e brutto e tra l'altro non riuscivo nemmeno a prendere sonno, non riuscivo a far penzolare braccia o piedi fuori o sul bordo del letto per paura che qualcuno mi azzannasse.
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