“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
giovedì 3 maggio 2012
Il mandolino del Capitano Corelli di John Madden, 2001
Se vedessi un uomo che sta per essere sopraffatto da altri, penserei che quell'uomo è mio fratello.
Grecia, 1943. L'immancabile sirtaki. Anche se di Grecia vera qui c'è solo la Papas. Un bagno di banalità e retorica e poi lei, la bellissima Penelope Cruz, che è qui Pelagia, figlia del medico Iannis, e fidanzata con il pescatore Madras che parte per l'Albania per combattere il fronte italiano. Sembrerebbe un film storico, ma per quanto la ricostruzione dei fatti sia in effetti veritiera, il sentimentalismo la fà da padrona. Quando Madras è lontano, Pelagia si rende conto di non amarlo. Scrive a lui ogni giorno una lettera per nutrire l'affievolirsi del suo sentimento, ma il soldato non sa nemmeno leggere, è così diverso da lei.
Nel frattempo i tedeschi occupano Atene e l’esercito italiano arriva a Cefalonia, la bella isola dai toni quasi surreali in cui è ambientata la pellicola. Tanti i soldati italiani, ma uno il Capitano Corelli, un tipo molto romantico, che suona il mandolino e ha il cuore tenero, sarà quello a farla innamorare e a farle conoscere quel sentimento fino a quel momento sconosciuto chiamato Amore.
Gli echi di Shakespeare in love (scandaloso l'Oscar) si fanno sentire, c'è una guerra i toni non possono essere favolistici e soprattutto gli italiani non sono degli sprovveduti: non saremmo mai stati bravi a fare la guerra, è vero, ma qui i soldati italiani sono delle vere e proprie caricature: suonano, bevono e amoreggiano. Troppi stereotipi, troppi sguardi languidi quelli di Nicolas Cage.
Ecco come passare un pomeriggio soleggiato di maggio e sonnecchiare tra una battuta e l'altra del film.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento