“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
mercoledì 23 maggio 2012
I colori dell'anima - Modigliani di Mick Davis. 2004
Sapete cos'è l'amore quello vero? Avete mai amato così profondamente da condannare voi stessi all'inferno per tutta l'eternità? Io l'ho fatto.
Inizia con queste parole il film su Modigliani. Parole profetiche, che solo alla fine della pellicola acquisteranno un chiaro significato. Un film opaco, banale, poco profondo ma che ben ritrae (almeno) tutto quello che intorno al nostro pittore livornese girava. Siamo nel1919. La prima guerra mondiale si è conclusa da poco e la vita notturna di Parigi (ma il film in realtà è girato in Romania) è piena di passioni e sregolatezze. Ci appare così Amedeo Modigliani, avvinazzato e seduto al Café Rotonde, rifugio di una cerchia di artisti improbabili: Picasso, Rivera, Stein, Cocteau, Soutine, Utrillo e Modigliani.
Non sapevo che Modigliani e Picasso fossero così rivali, fosse il film romanza un po'troppo le loro reciproche invidie. Jeanne, la donna di cui s'innamora viene allontanata dai genitori che non accettano che la loro bella figlia si sia innamorata di un ebreo, quindi danno in adozione la loro bambina, avendo constatato l'inadattabilità di Modigliani nelle vesti di padre. Così per salvare quella creatura, Modigliani che di certo non amava competere e gareggiare s'iscrive ad un concorso al quale poi prontamente anche il rivale Picasso decide di partecipare. Soutine dipinge la carcassa di un bue; Rivera, Frida nella bottiglia; Picasso, sua moglie Olga e Modigliani, Jeanne in vestito blu e col pancione: era infatti al nono mese, aspettava un secondo figlio dall'amato.
Se avrò fortuna un giorno dipingerò i tuoi occhi. Era stata infatti la promessa di Modigliani.
L'amore di una donna quasi ossessionata dal suo uomo:
- Io muoio senza lui.
- No muori con lui!
Carta straccia di biografie, epistolari e cronache del tempo, se la scuola di Parigi del tempo guardasse il film non ne andrebbe fiera. Irrita l'arroganza con cui si reinterpreta la verità, soprattutto nei discorsi tra Picasso e Modigliani, che sembrano due adolescenti che si prendono in giro in modo rozzo e volgare. E poi Jeanne lavorò fianco a fianco con Modigliani, era una pittrice, si dipinsero a vincenda, perchè ritrarla solo come la sua ombra? Incompleto e delirante. Ottimo solo il cast e la resa dei luoghi.
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Incompleto e poco profondo?! Conosci il significato di libera interpretazione...?! E' Magnifica in questo film!
RispondiEliminaE tu, la mia di libera interpretazione la sai rispettare?
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