“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
mercoledì 13 giugno 2012
Fahrenheit 451 di Francois Truffaut. 1966
Dai retta a me, Montag: non c'è niente lì. I libri non hanno niente da dire. Guarda: queste sono opere di fantasia, e parlano di gente che non è mai esistita. I pazzi che li leggono diventano insoddisfatti, cominciano a desiderare di vivere in modi diversi il che non è mai possibile. [...] I romanzi non sono la vita. Che cosa speravi di ricavare da tutte queste parole stampate? La felicità? Che idiota devi essere stato! Questa immondizia può far diventare pazzo un uomo. Credevi di poter imparare sui libri il segreto per camminare sull'acqua, vero? Montag, devi imparare a pensare un po'! Tutti questi scritti, tutte queste ricette di felicità, sono in disaccordo tra loro. Quindi lasciamo pure bruciare questo mucchio di contraddizioni: siamo noi che in questo momento lavoriamo per la felicità dell'uomo.
Ray Bradbury ci ha lasciato. Si, proprio lui, lo scrittore fantascientifico degli anni Cinquanta, più di tutti affine all'arte del cinema, sia attraverso la trasposizione diretta di qualche sua opera sia per la sua personale collaborazione alla stesura di pellicole. Fahrenheit 451 di Francois Truffaut nasce per merito suo. Eppure questo piccolo gioiellino alla Mostra Cinematografica di Venezia nel 1966 non era piaciuto per niente ai critici, troppo intelelttuali avevano bocciato il genere fantascientifico definendolo sciocco e fumettistico. E Stanley Kubrick allora?! Gli eventi sono trasportati in là nel tempo SOLO per poter meglio raccontare il presente. Infatti:quanto con questo film Truffant è riuscito ad essere profetico? Quello che infatti sta a cuore a Truffaut non è raccontare una storia fantasiosa sul nostro futuro, ma denunciare lo stupro che la società moderna compie nei confronti della cultura. Noi gente del 2000 che ogni sera viviamo di fronte "alla grande famiglia" delle soap o peggio del Grande Fratello, come fa Linda.
Fahrenheit 451 (la tabella dice = 232,78 ° Celsius) è la temperatura media a cui bruciano i libri. I mariti sono assenti, le mogli non lavorano e si riuniscono per passare i pomeriggi insieme, davanti a mega schermi da parete. In un’epoca in cui la TV era una scatola che trasmetteva in bianco e nero, Ray sa già bene cosa siano gli schermi a plasma. Montag rompe gli schemi: giorno dopo giorno, incendio dopo incendio, comincia ad essere affascinato dai libri che brucia. Li nasconde, li legge, inizialmente con fatica per poi ingegnarsi in un piano che non riuscirà mai a portare a termine: nascondere libri in casa di ogni pompiere, per farli arrestare tutti. Senza incendiari, nessuno potrà più distruggere il sapere.
“Devo mettermi in pari con i ricordi del passato” così dice Montag alla moglie: è il futuro ad essere indietro, a dover accelerare il passo per raggiungere il passato. E solo i libri possono aiutarci. Numerosissimi, infatti, i primi piani ai libri che vengono ammassati sul pavimento, mentre vengono bagnati con la benzina o mentre bruciano, la loro distruzione è un genocidio. “In ogni libro c’è dietro un uomo”. E voi che libro siete?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento