mercoledì 12 dicembre 2012

Così lontano, così vicino di Wim Wenders. 1993

Voi… Voi che noi amiamo, voi non ci vedete, non ci sentite, ci credete molto lontani... eppure siamo così vicini. Siamo messaggeri che portano la vicinanza a chi è lontano. Siamo messaggeri che portano la luce a chi è nell'oscurità. Siamo messaggeri che portano la parola a coloro che chiedono. Non siamo luce. Non siamo messaggio. Siamo i messaggeri. Noi non siamo niente. Voi siete il nostro tutto
Il muro è caduto da qualche anno e l'angelo Cassiel in piedi sulla Statua della Vittoria guarda la Berlino unita. Tutti corrono, sono frenetici, ma dove vanno? Sembrano così tristi e soli. Eppure il bianco e nero che li ritrae è soffice e caldo, quasi come le ali di Cassiel che guarda. Nessuno si accorge di lui. Il cielo sopra Berlino ci aveva detto arrivederci e non addio e qui ne reincontriamo, infatti, il protagonista. Damiel è diventato un umano ed ha sposato la bella trapezista incontrata nel film precedente, Cassiel si sente solo, perchè nessuno si rende conto di aver bisogno di lui? Soffia nell'orecchio di Damiel per farlo accorgere della sua presenza... fin quando anche lui deciderà di voler provare quell'emozione della pelle, dell'umanità. E diventerà lo Zio Karl. Ma la poesia in quell'attimo cesserà di esistere. Il mondo non la coglie più. L'infinito cessa di esistere, Cassiel si sconterà con il Tempo e forse perderà la battaglia.

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