venerdì 17 maggio 2013

Il pranzo di Babette di Gabriel Axel. 1987

Come posso privarmi delle mie figlie, sono per me come la mano destra e sinistra Una cuoca francese si rifugia in Danimarca presso due sorelle nubili ormai un po' in là con gli anni. Una parabola sulla vita, sulla fede. Divertente, fuori moda, fuori sincrono. Una voce narrante femminile ci spiega la storia di un anziano pastore protestante (padre delle due donne) fedele seguace di Martin Lutero. Una costa fuori dal tempo e abbandonata quella in cui vivono, una setta religiosa tutta composta da persone anziane. Con un salto al passato apprendiamo dei corteggiamenti andati male verso le due sorelle, ubbidienti al padre e quindi decise a rimanergli fedele e a non allontanarsi per alcun motivo da lui. Due angeli bellissimi ma inconquistabili, cantano per glorificare Dio. Una di loro prende lezioni di canto, ma quando il maestro le fa delle avances ella manda il padre a disdire le altre lezioni pianificate. Due suore quindi, consacrate alla verginità e alla vita religiosa, ma mancanti del carisma del padre. Così' quando il pastore muore, le sorelle faticano a mantenere unito il gruppo, che sente lo spirito religiosa ormai venir meno e solo astratto e si accusano tra di loro. In questo frangente arriva Babette che scappa da Parigi durante la rivoluzione della Comune e cerca rifugio. In un primo momento le dure sorelle hanno dei dubbi: è una cattolica, una papista (reca con sè una lettera di presentazione del maestro di canto, quindi papista)quindi una pagana. Guardano con sospetto alla donna soprattutto quando in occasione del centenario della morte del loro padre si offre di prepare una cena francese. Che sorta di dissolutezza peccaminosa porterà la donna? Le sorelle hanno paura della gioia, della goduria. Ma in realtà sebbene loro lo ignorino quella cena rappresenta per Babette un sacrificio: per allestirla spende, infatti, tutto quello che vince alla lotteria. Ma un commensale particolarmente colto si accorge della prelibatezza di quel piatto e ricorda uno chef donna parigino come l'unico in grado di simili eccellenze a tavola. Come i discepoli sulla strada di Emmaus hanno riconosciuto Gesù da come ha dato loro il pane, così Babette viene allo scoperto in chi ha occhi (e palato in questo caso) per intendere. Un piccolo capolavoro di eleganza e raffinatezza, mi pento di aver conosciuto questo regista solo ora. Ma dov'eri?

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