“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
giovedì 27 giugno 2013
Quando la notte di Cristina Comencini. 2011
"I figli si fanno per un uomo. Si fa tutto per un uomo."
La fischiatissima pellicola alla mostra di Venezia. La depressione post-parto sembra sia un argomento non amato. Sembra. Ma non è solo quello. Paesaggi di alta montagna, una Claudia Pandolfi con alle prese un infante dalle non ottime condizioni di salute. Filippo Timi è una guida alpina molto schiva, burbera, silenziosa ma che osserva e ascolta. Un passato con le donne molto conflittuale.
Marina questa maternità non l'ha mai voluta, la subisce. L'amore è responsabilità, una responsabilità che va scelta e mai imposta sembra suggerire la Comencini, come non essere in pieno accordo con lei?
Perchè questi due individui si attraggono così tanto? Molte le inadeguatezze nel film, che è vero, non convince. Timi da storpio corre, anche lui costretto e abbassato a un livello mediocre. La Pandolfi era proprio necessario cantasse?
Film insalvabile. Provaci ancora Comencini. E non rivolgerti solo alle donne. Quando la noia.
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