“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
sabato 20 settembre 2014
C’era una volta un’estate di Nat Faxon e Jim Rash. 2013
Dedicato all'ultimo giorno di estate.
"Dimmi: tu cosa sei in una scala da 1 a 10?", "6", "No: sei un 3".
Un non -luogo e un non-tempo:una lunga estate calda con biciclette vintage e pochi cellulari, che ammicca molto agli anni 80, un lavoro in un lunapark e ritrovarsi alla fine un po' più adulti, un coming of age, nulla di così eclatante, ma capace di emozionare con quella semplicità giusta e mai banale. Come da copione c'è l'arrivo, l'assunzione delle prime responsabilità, la scoperta di un rifugio in cui nascondersi dai drammi familiari e ritrovare a sorpresa una famiglia di lavoratori affiatata e un po' isolata dal mondo, per poi chissà imbattersi anche in un primo amore.
La seconda fase, immancabile, è invece l'addio, la fine dell'estate, il momento in cui trasformare le esperienze vissute nel coraggio necessario ad abbandonare quella nuova casa, per ritornare nel mondo un po' più forti e cresciuti.
Duncan ha quattordici anni, timido tanto da camminare ripigato su se stesso, genitori divorziati e in viaggio per l'estate con la madre Pam e il suo nuovo compagno, Trent - interpretato da un inedito Steve Carell, davvero grande nel restituire la sgradevolezza del suo personaggio ad ogni inquadratura.
Non è il massimo fare da tappezzeria ai festini alcolici dei suoi genitori, persi in una movida estiva che mal nasconde i peccati di Trent e le debolezze di Pam. Accantonato dalla madre e troppo timido per fare nuove conoscenze, Duncan troverà la sua salvezza in Owen, l'infantile e goliardico manager di Water Wizz, che lo assumerà nel suo parco acquatico prendendolo in simpatia.
Lui che aveva viaggiato assieme ai bagagli nel retro della macchina, quasi come se fosse un pacco, troverà la sua guida proprio nel proprietario del parco acquatico e da fratello maggiore riuscirà a convincerlo a provare a baciare la bella ragazza bionda che abita accanto a casa sua. Impeccabile la scrittura che compensa su tutto il resto, tra cui la regia.
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