“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
giovedì 28 febbraio 2013
Giulia non esce la sera di Giuseppe Piccioni. 2009
"Guarda che non riesci a tirarmi giù. Nemmeno tu ci riesci".
Guido scrive ed ha successo ma non ne conosce il motivo.E'un po'depresso, non dialoga con la moglie, non comprende bene la figlia, la manda in piscina senza che lei ne abbia voglia e così quell'abbonamento annuale finisce per usarlo lui. L'istruttrice è Giulia, quella che come da titolo non esce mai la sera. Ma perchè?
Comprenderlo subito non è facile, tanti personaggi ambigui sono presenti nel narrato e un po'ci distolgono dal problema principe. Perchè se nessuno legge i libri di Guido, nemmeno la sua editrice, lui ha successo? Perchè nonostante questo successo a lui importi poco?
E'uno scrittore anomalo: non ha studiato, non legge. Ha una figlia che si approccia al sesso e lui la osserva da un'altra casa, vive infatti da solo, in attesa che si trasferisca nella nuova casa con la sua famiglia che intanto è lì che lo attende. Ma lui non si decide e comincia a lavorare al suo nuovo libro. Giulia lo riporta alla vita. Quella vera e non fatta di episodi onirici che lui racconta e vede palesarsi poi nella sua realtà.
Valeria Golino è qui ineccepibile: voce nasale, maschile e dura per un passato come il suo che la porta a nuotare sul fondo della piscina dove si osserva tutto molto meglio. Ha ucciso un uomo ma per tutta la durata del film il suo senso di colpo non viene mai fuori. Vuole solo riabbracciare la figlia che la ripudia: "assassina puttana". Le emozioni di entrambi i personaggi principali: Guido e Giulia vengono fuori in quel loro amplesso. Tutto ammaliante così come la bellissima colonna sonora dei Baustelle. Film pieno di difetti, ma così tremendamente italiano da perdonargli tutto e che sa rimanere a galla, come i suoi protagonisti! “Io so stare a galla, a fondo non ci vado”.
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