“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
venerdì 20 settembre 2013
Rush di Ron Howard. 2013
«Quando scendo in pista sono consapevole di avere il 20% della possibilità di morire»
Uscito ieri. Hunt-Lauda e i loro capricci targati 1976. Razionale e freddo Lauda, lo scienziato delle corse; ribelle e dannato « perchè solo quando sei così vicino alla morte, ti puoi sentire realmente vivo» Hunt. Entrambi però disubbidiscono alle famiglie, vogliono sentirsi liberi,correre. Nonostante le due filosofie di vita agli antipodi, quindi, i punti in comune durante il film verranno fuori così come la medesima passione, che li porterà ad amarsi, difendersi e rispettarsi.
Non sono un'appassionata di Formula 1, ma i rombi dei motori emozioneranno anche questa categoria alla quale la scrivente appartiene. La McLaren, che io ricordo, vanta autisti dalla tuta bianca, qui saranno le tute rosse, invece, a farla da padrona sia tra ferraristi che tra i loro antagonisti.
Non saprò accattivarmi la simpatia di chi ama i motori, le corse, conoscevo Lauda solo di nome: ma ora so che è un mito, solo un incosciente rientrerebbe da un incidente quasi mortale dopo 42 giorni per poi ritirarsi senza acciuffare quella vittoria tanto agognata. Una crescita la sua. Una di quelle che forse ti portano a capire ciò che veramente conta. Una ricostruzione fedele, onesta, corse reali con tanto di fumo da sgommata e audio assordante.
Un film che appaga gli occhi e il cuore e commuove. Ho tifato, trattenuto il respiro, abbassato gli occhi,sperato. Da pelle d'oca e lacrimuccia. La storia di due grandi campioni, quando la Formula 1 sapeva dare emozioni. Vere.
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Non vedo l'ora di vederlo. Ne sto leggendo un gran bene.
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