mercoledì 8 luglio 2015

Under the Skin di Jonathan Glazer. 2013

"Will You Come With Me?"
Jonathan Glazer è un nome di tutto rispetto: a lui associo i videoclip dei Massive Attack, Radiohead. Under the skin richiama moltissimo, infatti, l'atmosfeta onirica, ipnotica di Karma Police, ambientando la pellicola nelle cupe e fredde atmosfere scozzesi, fatte di cieli plumbei, mari in burrasca che inghiottono suicidi disperati e spiagge deserte dove bambini abbandonati piangono nell'indifferenza della solitudine. Un motociclista misterioso recupera il corpo esanime di una donna ai lati di una strada. Trascina quello che sembra un cadavere sul cassone di un camion dove, un'entità aliena si appropria di quel corpo letteralmente indossandolo. E in questa nuova veste la "donna", viaggiando per la Scozia col suo camiocino adesca uomini soli, preferibilmente senza affetti familiari e complicazioni varie, e li fa scomparire. Campi lunghi, inquadrature fisse e liqudo nero che inghiotte le vittime poco prima dell'amplesso. il suo scopo è proprio questo: accalappiare uomini con l’arma della seduzione, lei mantide di chissà quali galassie, opera in un microcosmo in cui agisce senza comprendere. Non sa provare pietà, empatia, non sente nulla. Finchè un giorno non comincia a prendere consapevolezza del suo corpo, lo scruta allo specchio e sceglie di farsi preda per sentirlo. Perchè come gli alieni di District 9, anche lei si fa strumento per osservare noi stessi, per misurare il grado di (dis)umanità della nostra specie. Gelido, cattivo, quasi entomologico, incorniciato da un’ambientazione perfetta e una interpretazione della Johansson a grado zero. Un esperimento visivo straniante, grazie anche all'affascinante colonna sonora di Mica Levi

1 commento:

  1. L'ho odiato tantissimo. Tanta pretenziosità condanna un film dalla trama semplice e potenzialmente commovente ad essere un freddo esercizio di stile.

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