“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
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mercoledì 2 gennaio 2013
La migliore offerta di Giuseppe Tornatore. 2013
"Vivere con una donna è come essere a un'asta, non sai mai se la tua sarà l'offerta migliore"
Virgil Oldman indossa guanti neri, evita il contatto. E'freddo, distaccato, anemozionale, anaffettivo. Ma un grande intenditore d'arte. Ama le donne dipinte. Le osserva. Le compra. Le colleziona. Ha paura di quelle carnali. Non le vede, gli è ostile. Scappa via. Billy è suo complice nelle aste, un artista mancato che Virgil bonariamente non manca mai di stroncare e Robert è un giovane dongiovanni, restauratore di congegni elettronici e suo confidente. Compie sessantre anni e quel giorno riceve una misteriosa telefonata che cambierà la sua vita: la donna dall'altro capo del filo ha una villa di famiglia della quale vorrebbe si occupasse personalmente Virgil, catalogando e stimando il valore dei preziosi ivi contenuti. Si accorgerà di come non solo le aste "truccate" generino emozione. Nascera qualcosa?
Un film che cattura, nonostante i suoi limiti: come può un uomo geniale come Virgin, abilissimo nel distinguere un falso d'arte a miglia di distanza non accorgersi di due occhi se non amano realmente? Una parte centrale troppo lenta, si va troppo per le lunghe, lo si capisce che c'è un colpo di scena, ma si tira troppo la corda.
Agorafobia. Paura degli spazi aperti. Collezionismo manicala.Desiderio perverso di possesso. Non sono certo un'appassionata di Tornatore, ma il suo cinema merita rispetto. E'pieno, certo poco originale ed emozionale, ma di spessore.
mercoledì 7 novembre 2012
La pelle che abito di Pedro Almodóvar. 2011
"Mi taglierò la gola, così non avrai più il tuo giocattolo".
Un Thriller basato sulla scienza che vira a superare le colonne d'Ercole della morale al sapore di un remake frankestainiano.
Antonio Banderas è un chirurgo plastico, custode di Vera una donna che osserva da uno schermo muoversi con una tutina attillatissima che le fa da seconda pelle. Vera vive nella villa con lui, ma reclusa, fa yoga e crea delle stoffe distruggendo vestiti di donna che si rifiuta di indossare. Dalla domestica scopriamo che Vera somoglia molto alla moglie del chirurgo morta carbonizzata in un incidente d'auto anni prima. Il tassello mancante verrà colmato da un salto indietro nel tempo che ci spiegherà l'ossessione di Banderas per l'esperimento della pelle transgenica, resistente rispetto alla pelle umana, una seconda pelle immune a punture d'insetto e ustioni.
Tutto troppo anestetizzato, poche emozioni alla "almodovar", forse aggrovigliate sotto la seconda pelle. E sulla pelle vi scorrerà solo freddo.
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