“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
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domenica 2 settembre 2012
Buffalo 66 di Vicent Gallo . 1998
Noi siamo una coppia che non si tocca, che non si tocca! Ci piacciamo, ci piacciamo e stiamo un sacco di tempo insieme. Però non ci tocchiamo, va bene?
Billy Brown esce di prigione. E'confuso, arrabbiato e vuole togliere la vita all'ex giocatore dei Buffalo Bills che, truccando una partita su cui lui aveva scommesso tanti soldi, l'aveva costretto ad autoaccusarsi di un crimine non commesso perché impossibilitato a pagare la cifra.
Un film di e con l'affascinante Vincent Gallo. Nevrotico, incapace a comunicare con le persone che ama, ha due genitori che non lo amano ma che ama. Un film dalla forte presa emotiva e intellettiva, interessanti i vari split-screen che partono sempre da suoi primi piano, piccoli quadrati che dallo schermo diventano sempre più grandi fino ad occupare lo spazio prominente mettendo in scena i ricordi che più hanno inciso nel renderlo così asettico e catatonico con asfissianti e stretti ambienti a ruotare intorno. Ed altrettanti asfissianti personaggi che ruotano attorno alla vita di Billy e che ne snocciolano tutte le sue stranezze a partire dai genitori che accolgono il figlio dopo cinque anni di assenza come se niente fosse, continuando ad ignorarlo e ad incolpandolo di essere nato proprio il giorno in cui i Buffalo hanno vinto una partita dopo anni e anni di sconfitte. Burrosa e dolce Christina Ricci sarà l'angelo sceso sulla terra a rinsaldare il suo equilibrio molto precario, spiegandogli l'inconsistenza dei suoi rapporti interpersonali che tanto lo affliggono e pronta ad amarlo di sentimenti veri. Un amore che nasce fin da subito: sotto minaccia la bella Ricci finge di essere da subito sua moglie, perché questi ha sempre mentito circa la sua permanenza in carcere, facendo credere loro di avere un ottimo lavoro e una bella famiglia.
Malinconia e solitudine. Ma alla fine tranquilli scatta l'happy end.
mercoledì 19 ottobre 2011
Baci e abbracci. Paolo Virzì. 1998
Mario è il comico televisivo Francesco Paolantoni, un uomo gentile, che tenta invano di suicidarsi perchè la moglie lo ha lasciato e gli affari nel suo ristorante non vanno più bene. Vive a Cecina, nella primordiale campagna toscana, è un salernitano sradicato dalle sue origini e impiantato nel livornese. A causa di un equivoco, giunge in un casale di campagna, adibito però ad allevamento di struzzi da un gruppo di ex-operai. Qui l'uomo con suo grande stupore si trova ad essere riverito e coccolato, ma poi scopre che tale attenzione nei suoi confronti nasce dall'essere stato scambiato con l'assessore che avrebbe dovuto accordare i finanziamenti agli imprenditori. Svelato l'arcano, quando Mario sta per andarsene, decide di tornare sui suoi passi. Si mette a preparare il pranzo di Natale, che tutti mostrano di apprezzare. Renato lancia l'idea di mettere su nel casale un ristorantino e intanto dalle uova nascono i piccoli struzzi.
A metà strada tra una fiaba natalizia e la farsa. Qualcosa decisamente non funziona, ma apprezzabile che degli operai disoccupati cerchino di reinventarsi un mestiere e la vita. Divertente la loro "arte d'arrangiarsi", ma è l'unica cosa che davvero risulta interessante nel film. Una banda di disgraziati, squattrinati che però ancora sa gioire della magia del Natale.
domenica 13 marzo 2011
Lola corre. Tom Tykwer. 1998

Lola ha i capelli rosso fuoco, tatuaggi bene in vista, canotta e anfibi ai piedi per correre. E'una ribelle, una di quelle che amano, talmente tanto da essere disposta a tutto. I suoi genitori la ignorano e s'ignorano tra di loro e per trovare senso alla sua vita, il ritmo con cui sceglie di viverla diventa frenetico, vorticoso, senza pause, una lunga maratona a fiato corto. Corre su e giu'in una severa Berlino, accompagnata da note ossessive, luci, suoni techonpunk e colori.
La sua corsa è in realtà contro il tempo: un telefono rosso fuoco come i suoi capelli squilla, Manni, il suo ragazzo, quello per cui Lola corre tanto, per arrivare sempre in tempo, si è messo nei guai, ha bisogno di 100.000 marchi in venti minuti o non avrà salva la vita. La trama non esiste, composta solo da questa breve telefonata e poi tutto si scompone, un puzzle fatto di momenti noir, di cartone animato, commedia, dramma sentimentale in un rave-party di 81 minuti esatti.
Ci si sente frastornati, come la musica ad alto volume che ovatta le orecchie e il cervello, senza mete, senza punti certi: "la palla è tonda e la partita dura novanta minuti"- dice uno dei suoi personaggi- "cosa sarebbe se io non fossi io e tu non fossi tu, ma io sono veramente io e tu sei veramente tu?"
Un padre a cui chiedere aiuto e i tanti personaggi con cui Lola si scontra in questa sulla folle corsa: una donna con carrozzina, un ragazzo in biciletta, una macchina che esce da un garage, un'impiegata di banca, un barbone (che non è un personaggio da snobbare come tutti gli altri, perchè è lui ad avere i 100.000 marchi andati perduti) un autista di ambulanza. Al suo passaggio, ognuno vede per una frazione di secondo materializzarsi il proprio futuro sotto forma di una serie di velocissime istantanee... e poi come in una sorta di sliding doors, ci si chiede: ma se, una volta terminata la telefonata iniziale, la giornata di Lola fosse andata diversamente? Se scendendo le scale di corsa qualcuno le avesse fatto lo sgambetto? E se non si fosse frapposta sul cammino dell'uomo che usciva dal garage? Se il barbone avesse comprato la bicicletta? Se l'ambulanza avesse rotto la lastra di vetro?... I venti minuti che separano Lola dal suo Manni saranno così ripercorsi per tre volte, mostrandoci altre possibilità di epilogo della vicenda e puntando l'attenzione su come basti un secondo, alle volte, per cambiare tutto. O di come alle volte basti un urlo!
Non finiremo mai di esplorare, e dopo tanto esplorare saremo di nuovo al punto di partenza e conosceremo finalmente il posto per la prima volta
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