
Fatta questa premessa, resta ben poco da dire (e anche da vedere), il film è solo costruito su un'impressionante marcia di soldati che combattono. I due regni del sud storicamente rivali si rendono presto conto che l'unica speranza per poter constrare Cao Cao è un’alleanza. Ha inizio così il lunghissimissimo assedio, infarcito a tratti (solo perchè tu possa ogni tanto vedere qualcosa di diverso da sciabole, spade e scudi) da scene di vita quotidiana con qualche frase ad effetto, in stile saggezza cinese. (Sulle frasi poi ti ci arrovvelli per tutto il film cercando di capirne il senso. Attenzione: non c'è)
Noiosi anche gli effetti speciali: banali software che moltiplicano le masse. Roba già abbondantemente vista. A me ha ricordato molto (ma molto) Troy, che fosse un'allusione voluta?
D'impatto emotivo solo alcune scene (ma veramente poche), come la goccia d’acqua usata per mostrare il cambio della direzione del vento. Per il resto si sfiora il ridicolo: salti al limite dell’umano tipo bulgari da circo. Manca l'introspezione, la psicologia dei personaggi, a volte non c'è proprio logica nelle scene. Ho trovato appena sufficiente anche il doppiaggio, sembrava un documentario, non un film. Anche i dialoghi: (spero che nella versione originale fossero più profondi e che sia solo un problema di traduzione mal riuscita) troppo didascalici, semplicistici. John Woo ha forse la pecca di essere americano e la ricostruzione descrittiva e narrativa ne risente, un plauso solo alle scenografie, alle strategie di guerra usate, ai costumi tradizionali (bellissimi, soprattutto quelli femminili) e al setting.
Ma il messaggio di questo film non arriva. Soprattutto al cuore.