Visualizzazione post con etichetta Svizzera. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Svizzera. Mostra tutti i post

lunedì 11 febbraio 2019

Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini.2017

Se sei indeciso e non sai che direzione prendere i film di Silvio Soldini ti faranno sentire meno solo. Anime divise in due in cerca di una guida: uno è il prubblicitario Teo, con tablet e cellulare perennemente in funzione, l'altra è Emma, un’osteopata che ha perso la vista a diciassette anni.
Bastone bianco in mano e la scelta stilistica di non mettere mai perfettamente a fuoco le immagini. Piccole cose che avvengono in spazi metropolitani e dialogano coi personaggi alla ricerca di un’armonia impossibile. La narrazione è intrigante, ma abbastanza scontata. Da vedere solo in giorni in cui si è a letto con l'influenza e ci si annoia. Bellissima la schiena della Golino.

venerdì 5 giugno 2015

"Youth - La giovinezza" di Paolo Sorrentino. 2015

"L’ho chiamato Giovinezza perché se lo avessi chiamato Vecchiaia non lo sarebbe andato a vedere nessuno” (Paolo Sorrentino). «Tout enfant, j’ai senti dans mon coeur deux sentiments contradictoires: l’horreur de la vie et l’extase de la vie (fin da piccolo ho sentito nel mio cuore due sentimenti contradditori: l’orrore della vita e l’estasi della vita)» - Mon cœur mis à nu, Charles Baudelaire
Orrore che conduce all'estasi. Ho scelto di citare Baudelaire perchè è il messaggio, a me, veicolato dal film. Ho seguito per 120 minuti i passi e i gesti lenti di due generazioni sconfitte: quella degli ex-giovani e quella dei futuri vecchi. Non una senilità in senso sveviano, ma una vecchiaia fatta di consapevolezze, “Youth” mette a nudo una certa borghesia ben pensante di oggi molto snob, molto superficiale, intellettualistica – e per questo intrinsecamente volgare – statica, ma al contempo instabile per vocazione, reazionaria e pavida, in definitiva significativamente insignificante. Umani in vacanza si, ma dalla vita, ormai priva di impegni e interessi, in apparenza. Caine e Keitel sono amici di vecchia data ma hanno un rapporto strano: si raccontano solo alcune cose, senza mai dirsela fino in fondo; discutono e talora mentono spudoratamente anche sul lontanissimo passato: ‘ti sei poi portato a letto quella bellissima ragazza che amavo?’ Quanto durerà la bellezza di quel corpo perfetto di Miss Mondo? Caine ha tradito tante volte la moglie, così tante da avere sempre più la conferma che è lei l'unica ‘musa’, il punto di riferimento, tanto che oggi è proprio lei (e non la musica, non l’arte) a mancargli tanto: 'Le canzoni semplici. quelle le deve cantare solo mia moglie, le ho fatte per lei, e lei oggi non c’è più’.; la figlia invece soffre della fragilità dei sentimenti e degli ‘impegni di vita’ delle nuove generazioni, per le quali un matrimonio spesso non regge a lungo, senza che neppure si capisca bene perché finisca. La leggerezza, il compromesso, nella vita non è un difetto - suggerisce la chiosa del film-.Sorrentino mi cattura perchè in lui riconosco l’essere vittima dell’orologio biologico, della clessidra della vita,la paura della morte, che è anche la mia. Con Youth, forse lui, è riuscito a superare questa ossessione e proprio grazie alla passione per ciò in cui crede fermamente, la settima arte, che ha trovato il suo riscatto. O almeno glielo auguriamo. Prima o poi guarderò anche "la grande bellezza".

sabato 21 marzo 2015

Vergine Giurata di Laura Bispuri. 2015

la capra è l’animale più bello che c’è, dopo la donna
Gocce di innevata pioggia cadono tra i boschi, muovendo le foglie. Tutto è immobile. Anche l'umano. Soprattutto se femmineo. A loro non è permesso uscire da sole, non è permesso parlare prima degli uomini, bere prima degli uomini, sparare e cavalcare. Rinunciare all'amore e al piacere di essere toccata, perchè non sempre essere donna coincide con libertà. Sarò l'amante di me stessa, una vergine e vestirò i panni di un uomo. Fasce ben strette ad appiattire il seno, capelli corti, vestitio molto larghi, boxer maschili.Tale pratica vige ancora nelle zone più arretrate dell’Albania, soprattutto al nord. Diventando una vergine giurata, secondo tale arcaica cultura, alla donna vengono riconosciuti i diritti posseduti solo dagli uomini in una società a tutt’oggi maschilista e retrograda. Così Hana, trovatella, cresce sui monti albanesi e attraverso il Kanun, si fa uomo e prende il nome di Marc. Una poesia a bassa voce, sussurrata, mentre Hana/Marc ha dentro un grido che rivendica vita al bordo di quella piscina scivolosa, in cui Hana guarda senza mai cadere. Perfetta Alba Rohrwacher nella sua fisicità che rende benissimo il passaggio uomo-donna e per quell’eleganza che regala ad ogni suo personaggio. La pellicola tenta la trasmissione di un messaggio universale sulla condizione della donna, ma paradossalmente riesce a funzionare solo nelle scene dedicate alla storia. P.S. Mai seguire l'istruttore di nuoto in bagno

lunedì 10 marzo 2014

Treno di notte per Lisbona di Bille August. 2013

"When dictator is a fact, revolution is a duty".
Fuori concorso al festival Berlino 63. Passare da una piovosa Berna, solitaria,grigia ma di cultura a una solare e passionale Lisbona. Impermeabile rosso, una donna fradicia che si vuole suicidare, un libro che cattura e un treno notturno trans-europeo. Gli elementi ci sarebbero tutti, ma la storia è fragile e poco convincente. Giocare a scacchi contro se stessi l'ho trovata una scelta vincente per descrivere la solitudine del protagonista, mi aveva convinto la penombra del suo appartamento, i suoi gesti rituali, meccanici, di chi vive trascinandosi nella sua routine. Poi nella sua vita entra un medico.autore: Amedeu de Prado, per lui prenderà il treno di notte per Lisbona del titolo. Il dittatore Salazar, Amedeu è nella resistenza. Ma il film è freddo e noioso e perde l'occasione di poter battere un selciato cinematograficamente alquanto vergine: la dittatura portoghese. Tutto banale e scontato.

domenica 16 maggio 2010

Cosa voglio di più. Silvio Soldini. 2010


Due ore e dieci di pellicola dove non accade poi molto. Un tradimento, uno dei tanti, con un motel fuori città dal pagamento anticipato. Hai tutto, in fondo "cosa voglio di più?" Eppure qualcosa manca e ti chiedi come mai nonostante un rapporto di coppia sia felice, pensi ad un altro. In un paese in cui la crisi economica non è solo ‘mediatica’, come qualcuno cerca di farci credere, Silvio Soldini porta in scena un'Italia che difficilmente riesce ad arrivare alla fine del mese, quella dei fidi bancari, dei conti in rosso, quella dei mutui ventennali, quella della monotona vita coniugale, con i figli che creano disastri e stress, con relazioni extraconiugali ("Ci siamo passati tutti") e le bugie per evadere e sentirsi un pò vivi.
Dopo il realismo verghiano de L'uomo che verrà, un'inedita versione della bravissima Alba Rohrwacher, alias Anna, che sembra essere felice, con un modesto impiego fisso, un bonario marito affettuoso, gentile, premuroso, stralunato coniuge aggiusta-tutto, che poi tradisce ("Passino gli straordinari il venerdì, ma il sabato no eh!"). Lui proprio non vuole vederlo questo tradimento e concede del tempo, per riflettere bene, alla propria partner ("Un santo"). Nella vita di Anna, infatti, entrerà Domenico (Pierfrancesco Favino), sposato e con due figli piccoli da mantenere. Sarà violenta passione fisica e sessuale vissuta ogni mercoledì (Anna: Tu quando potresti? Domenico: Il mercoledì avrei la piscina)fino ad arrivare ad un sentimento ("Mi piace la tua faccia quando vieni"). Ma poi come ogni amore che si rispetti le ore in motel a fare sesso, gli sms inviati di nascosto, gli appostamenti fugaci per vedersi non basteranno più. Come potersi concedere un amore clandestino, quando quattro ore, 50 euro, è il prezzo di una stanza di un motel della provincia italiana?
Un film attuale e realistico, non entusiasma e appassiona, ma coinvolgente perchè riguarda tutti.

Coming Soon