mercoledì 28 marzo 2012

Sostiene Pereira di Roberto Faenza. 1995

(Per Annamaria)
Agosto 1938. Il vincitore del primo premio Donatello come miglior attore protagonista Marcello Mastroianni è qui un giornalista anziano, con qualche chilo in più e con problemi di cuore. Siamo a Lisbona, nel pieno della dittatura salazarista. La sua portinaia è la moglie di un poiliziotto quindi spia del regime. La sua vita scorre lenta, noiosa, sempre uguale: ascolta musica nazionale e parla col ritratto della moglie, morta di tisi qualche anno prima.
Dirige la pagina culturale del nazionale Lisboa, vive di letteratura, passa le giornate a tradurre racconti di Balzac e ha come unico amico e padre confessore Padre Antonio. Pererira è un buon cattolico ma s'interroga spesso sulla resurrezione della carne. Nonostante sia un giornalista è solo il suo barista Manuel che lo tiene informato circa quelle "cose turche" che accadono per mano della polizia o di qualcun altro ai manifestanti repubblicani o agli ebrei, ha cancellato dalla sua vita la cronaca e la politica. Questo è il mio omaggio al libro che più ho amato di Antonio Tabucchi, il mio saluto. Un anno dopo, nel 1996 in un dicembre parigino Mastoianni sarebbe poi morto.
Anche nel libro tanto avevo apprezzato la figura del dottor Cardoso, che dà voce alla teoria freudiana dell'io-egemone e della confederazione delle anime e tramite lui capiamo che Monteiro Rossi, l'apprendista giornalista è per Pereira il figlio mancato. Queste spiegazioni psicoanalitiche lo spingono ad assecondare il cambiamento, e a scontrarsi con il direttore del Lisboa, convinto nazionalista, che critica un racconto giudicato compromettente. [...] Lei ha bisogno di elaborare un lutto, ha bisogno di dire addio alla sua vita passata, ha bisogno di vivere nel presente, un uomo non può vivere come lei, dottor Pereira, pensando solo al passato. Verso la fine di agosto Pereira si espone al rischio di ospitare e nascondere a casa propria Monteiro Rossi, che proprio lì verrà ucciso da tre poliziotti. Spinto dalla rabbia, Pereira scrive immediatamente un articolo che riuscirà a pubblicare grazie ad uno stratagemma di sua invenzione con l'aiuto del dottor Cardoso, nel quale denuncia gli abusi del regime dittatoriale e che, diversamente da come aveva sempre fatto, firma. E si consacra come personaggio, mentre prima era sempre in cerca di autore, avvalendosi dei consigli del padre confessore e dello psicanalista, del barista, non sapendo scegliere e interpretare la sua vita.
Ciao Antonio, ci mancherai tanto.

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