venerdì 26 agosto 2016

Shortbus – Dove tutto è permesso di John Cameron Mitchell. 2006

In una New York post 11 settembre uomini e donne si ritrovano allo Shortbus, locale underground nel quale inibizioni e vergogna lasciano posto a sesso, libertà, amore e piacere. inno anarchico sulla libertà fisica ed emozionale, apologo sfrenato al sesso e alle sue variazioni (e deviazioni, tutte apparentemente giustificate e giustificabili). Un approccio giocoso, spensierato ed esplicito ma mai volgare. film compulsivo intimamente. Un indie corale, spesso incoerente, ma affascinante proprio per questo.Presentato fuori concorso, con inaspettato successo, al Festival di Cannes. la storia racconta la vita di alcuni personaggi che frequentano lo Shortbus, locale underground di NY, nel quale le inibizioni non sono ammesse e il sesso e la libertà di espressione fanno da padrone. So che sembrerò eccesiva, ma se ogni 16enne, perchè no, anche a scuola, vedesse questo capolavoro di pellicola: il sessismo, l’omofobia, l’ignoranza, e il puritanesimo che stagna nella cultura (soprattutto italiana) della gente di oggi sarebbero annientati. Un amico mi ha informata del fatto che gli attori sono semisconosciuti, splendida colonna sonora ed eccezionale montaggio. Un piccolo capolavoro intimista e umanista, probabilmente il film del secolo, da vedere e diffondere. Perchè non è la bellezza che ci salverà, ma il sesso.
(Non segnalatemi, grazie)

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