Nella perenne infelicità di Bruno ci ho visto la mia. Anche nelle sue passioni: scrive poesie, non festeggia il suo compleanno, lo trascorre dormendo al parco, fa uso "occasionale" di droghe e prova senza riuscirci a lasciare la sua compagna (perchè sarebbe meglio per lei). Un lungo viaggio per tornare a Livorno e un viaggio a ritroso nella sua infanzia. L'esuberanza della madre Anna, domestica, segretaria, ragioniera, comparsa a fianco di Mastroianni. Una donna forte, coraggiosa, col sorriso sempre sulla labbra, che qualche minuto prima della sua dipartita dal mondo sposa Loredano, colui che sapeva tutto di lei, che sempre l'aveva sostenuta ed aiutata nonostante tutti i suoi limiti. Anna, in fondo, è solo la vittima di una chiusa Livorno anni Settanta e del sessismo maschile. Ed anche Bruno soccombe. Ma alla fine troverà la pace interiore, sia nei confronti di se stesso, che nel rapporto con l'esuberante madre ("A me ha rovinato la vita, a lei anche, se magari vieni a conoscerla la rovina anche a te... non si sa mai!"). Anna e Bruno sono le personalità più interessanti in questo film di Paolo Virzì, uno l'antitesi dell'altro: Anna libera e priva di pregiudizi, sempre disponibile nei confronti della vita, degli uomini e dei figli, Bruno schiavo dei suoi vuoti interiori, burbero, muto, chiuso.
La tipica commedia all’italiana insomma, con qualche tocco malinconico e amaro in più forse. Un film godibile nel complesso, nonostante Claudia Pandolfi e Micaela Ramazzotti (Anna da giovane). Inadeguate al contesto. Ma il messaggio che lancia il film ruota proprio sulle inadeguatezze: è nell'imperfezione della vita il senso dell'equilibrio e della felicità. Anna morente sul letto, ride come una pazza quando scopre che il nome di battesimo dell'uomo che sta sposando è Loredano, "a saperlo non lo sposavo". E Bruno lo capirà?
...Anche a me è rimasta impressa la frase che hai citato, "A me ha rovinato la vita, a lei anche, se magari vieni a conoscerla la rovina anche a te... non si sa mai!"..
RispondiEliminaQuando non scrivo subito qualcosa e mi faccio superare in velocità dalla cara dottoressa Barbara ;-), di solito è perchè il film non mi ha trasmetto troppo...
...già ho delle reticenze sui film targati "Italia" ..
dire se un film piace o no, è sempre una cosa molto soggettiva...
diciamo che non mi è dispiaciuto, soprattutto il secondo tempo...
..però come ho detto prima non mi ha trasmesso quello che mi aspettavo..
Cosa non mi è piaciuto ..
beh..la prima cosa che è subito balzata....all'orecchio :-p, ..sentire un romano doc come mastandrea parlare in toscano!!(anche la pandolfi in effetti però generalmente la sua dizione non tende al romanesco come per mastandrea )..
mi è suonato strano..
poi ancora....
non voglio discutere di bravura o meno ma secondo me, forse, era troppo il distacco tra l'Anna della Ramazzotti e l'Anna della Sandrelli sia a livello interpretativo (indubbia la differenza tra le due attrici) che a livello di sceneggiatura.
cosa mi è piaciuto...
Una cosa bellissima, purtroppo però a film terminato, è stata ascoltare sullo scorrere dei titoli di coda la canzone "La prima cosa bella", che da il titolo al film, cantata da Malika Ayane...bella versione...
..e qui aggiungerei che chi non si ferma a guardare i titoli di coda (ndr : chi ha OCCHI per intendere..intenda )...non si è potuto godere una bella cosa :-D
nota..
ma avete visto chi ha interpretato l'avvocato Cenerini sposato e che chiede un figlio ad Anna????? ... ma è Dario Ballantini .. piccola particina...