Ma la città è profondamente diversa dalla campagna. Crimini, mafia, brutti ceffi lo attendono. Ma Jasna pedalando in bicicletta scanzonata, gli ruba il cuore. Tsane, con l’aiuto dei nipoti di un amico del nonno, manterrà le sue promesse e salverà la pelle? Conquisterà la bella Jasna?
Ci sono dei momenti riuscitissimi. Brillanti, travolgenti. E poi delle cadute rovinose di totale mancanza di stile. Credo non sia casuale quest'accostamento. Una parodia sulla gente dell'Est, ingegnosa, ma anche un po'retrò, con una scarsissima (grave!) considerazione del ruolo della donna, considerata merce. (Il nonno chiede a Tsane di "comprare" moglie). E alla fine l'Happy end che campeggia prima dei titoli di coda, ti lascia l'amaro in bocca, perchè di happy in questo film c'è davvero poco. Una critica poi (anche se più velata) agli americani, buoni solo a demolire e agli italiani, con scarso senso dell'humour sulla scia di "candid camera". La parte più sporca del film è, tuttavia, quella dedicata alla criminalità serba, che cerca di acquisire consensi e potere, volendo riprodurre il simbolo della potenza americana (abbattuta): le torri gemelle. Il resto è tutto un non-sense surrealistico e umoristico, una serie infinita di gag, ma solo alcune riuscite, le restanti del tutto demenziali. Ma a Kusturica si può rimproverare poco e gli si può perdonare tanto. La bellissima fotografia risolleva le scene più imbarazzanti, angolazioni e colori superlativi, la scena della cesta di mele rovesciata dove Tsane fa il bagno è degna dei migliori quadri di Caravaggio. E nonostante queste piccole note geniali sparse qua e là, resta confermato che il film manca del tutto di spessore, così come l'evoluzione dei personaggi, maschere che sfilano in una parata carnevalesca onirica e delirante. Pellicola godibile. Ma solo perchè del tutto folle. Promesso!
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