domenica 28 marzo 2010

Happy family. Gabriele Salvatores. 2010

Uno scrittore, Ezio (Fabio De Luigi), fa "lo scrittore" grazie ad una rendita familiare solida alle spalle: suo padre ha inventato le palline che contengono il detersivo nelle lavatrici ("ogni volta che ne acquistate una contribuite al mio benessere"). Unica sua preoccupazione quindi, quella di scrivere una buona sceneggiatura. "Mi chiamo Ezio Colazzi, ho 38 anni e non ho mai fatto niente in vita mia... Voglio scrivere un film, meglio, un film d'autore che però incassi! Mancherebbe l'dea ma... fa niente!" Le sue parole divengono immediatamente immagini, catapultate subito in scena. Il film è, infatti, cio'che lo scrittore sta scrivendo (o almeno credo), interrotto da sue personali pause, come quella divertentissima del massaggio. Le scene più divertenti accadono proprio durante queste pause, perchè i personaggi stanchi di stare in stand.by escono dallo schermo del suo pc e gli parlano, incalzandolo a proseguire. Un plot difficile, salvato dall'ottimo umorismo, dai costumi, dagli ambienti. Bellissimi anche i colori, che mutano a seconda delle fasi in cui è il racconto: o tutto è rosso. O verde. La scena finale è bianca. Gli arredamenti, le tappezzerie, i muri delle case. Tutto è abbinato con stati d'animo e umori. Particolarissimo. Irreale. Come il sole onnipresente di Milano. Ma non si dice che sia spesso grigia? Un elogio alle varie paure dell'umanità, diverse paure costruite su diverse personalità caratteriali che le rappresentano. Siamo nell'era della paura, dell'insicurezza. Non ci sono punti fermi. Questo l'ho trovato particolarmente veritiero. Forse solo questo.
Bello. Bello perchè non lineare, non canonico. Salvatores ha di sicuro il pregio di non essere mai banale e di saper stupire con le sue bizzarrerie. Ricordate Amnesia? Se no, recuperatelo!
La domanda marzulliana di fondo rimane e ve la giro, sia mai che qualcuno sul serio poi alla fine ci capisca qualcosa: è la commedia che racconta la vita come se fosse un film o è un film che racconta la vita come se fosse una commedia? Il cinema si mescola e fonde al teatro, con l' aprirsi e chiudersi simbolico del sipario, nella prima e nell’ultima scena. Meta-teatro, molto simile ai sei personaggi pirandelliani in cerca d'autore. Ed echi anche Alleniani, Ezio è uno dei suoi personaggi, interagisce con loro: Caterina, la ragazza di cui si innamora anche nella sceneggiatura, è , in realtà la sua vicina di casa. ("Caterina: Ma sei Ezio! Quello dell'incidente? Che sfiga che hai avuto!- Ezio: Che figa che sei...) Finzione nella finzione, con un falso finale: "Potrei andare avanti a raccontare questa storia, ma preferisco chiudere qui". Tutto si fa nero ed appare l'happy end, non alzatevi per andar via. Ciack! Si ricomincia! “Mi sa che ci siamo già visti in Marocco io e te”, dice allusivamente Abatantuono, padre della ragazza che vuole sposare il figlio (gay) di Fabrizio Bentivoglio. Gia'si son visti pero' in un altro film: Marrakesh Express. I due capifamiglia son molto diversi, ma uno troverà nell'altro un vero amico, tra i due c'è feeling, improvvisazione, si nota l'amicizia anche fuori dal cast, le scene tra i due sono, infatti, le più riuscite e le più divertenti. Bellissimo anche l'omaggio a “I Soliti ignoti” e le immagine in bianco e nero sulla Milano notturna. Tante le citazioni ed i dettagli. Originale e divertente. Merita, merita. Ve lo consiglio!

2 commenti:

  1. ..barbara...
    il mio parere questa volta ...è l'esatto negativo del tuo...

    storia talmente misera..che se non ci fossero gli attori stessi che la raccontano durante il film e che interagiscono con chi la storia la sta virtualmente scrivendo....
    ..il film finirebbe in mezz'ora..
    praticamente all'inizio sembra interessante e simpatico vedere gli attori che raccontanto il proprio personaggio...
    ma minuto dopo minuto vedendo che l'andazzo non cambia, ci si annoia.. anche perchè i temi toccati sarebbero tanti..ma tutto è scontato e prevedibile
    ...tra l'altro ora nei film italiani va di moda che ci sia il figlio gay ... e quindi anche questo film rispetta la moda..
    ..addirittura quando a 3/4 del film il protagonista dice di voler chiudere lì ..e sembra che il film sia finito ...
    a parecchi in sala è dispiaciuto che fosse stato un bluff..e che quindi dopo poco si è ripreso..
    uniche chicche..alcuni schetch divertenti degli attori..
    ..è vero che le scene con Abatantuono e Bentivoglio sono le piu riuscite, ma Abatantuono, in fatto di battute è un improvvisatore divertentissimo.
    Forse la domenica sera a Controcampo, aveva più materiale per esprimersi, quando bastonava luisito suarez e l'inter e faceva battute sulla Canalis.
    per il resto troppo poco..
    troppo poco dover guardare la scena finale del film per immaginare che tutte le storie raccontate sono pezzi montati ad hoc della vita del protagonista:Autore,
    e troppo poco è il fatto di doversi ricordare altri film di salvatores ..per trovare qualcosa di interessante nelle scene e nelle battute...

    Film italiani 0 - Film resto del mondo 1
    palla al centro
    la sfida continua

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  2. Bravissimo!!!
    Grazie per le post!!!
    baccio molto grande! :)

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