mercoledì 19 ottobre 2011

Baci e abbracci. Paolo Virzì. 1998


Mario è il comico televisivo Francesco Paolantoni, un uomo gentile, che tenta invano di suicidarsi perchè la moglie lo ha lasciato e gli affari nel suo ristorante non vanno più bene. Vive a Cecina, nella primordiale campagna toscana, è un salernitano sradicato dalle sue origini e impiantato nel livornese. A causa di un equivoco, giunge in un casale di campagna, adibito però ad allevamento di struzzi da un gruppo di ex-operai. Qui l'uomo con suo grande stupore si trova ad essere riverito e coccolato, ma poi scopre che tale attenzione nei suoi confronti nasce dall'essere stato scambiato con l'assessore che avrebbe dovuto accordare i finanziamenti agli imprenditori. Svelato l'arcano, quando Mario sta per andarsene, decide di tornare sui suoi passi. Si mette a preparare il pranzo di Natale, che tutti mostrano di apprezzare. Renato lancia l'idea di mettere su nel casale un ristorantino e intanto dalle uova nascono i piccoli struzzi.
A metà strada tra una fiaba natalizia e la farsa. Qualcosa decisamente non funziona, ma apprezzabile che degli operai disoccupati cerchino di reinventarsi un mestiere e la vita. Divertente la loro "arte d'arrangiarsi", ma è l'unica cosa che davvero risulta interessante nel film. Una banda di disgraziati, squattrinati che però ancora sa gioire della magia del Natale.

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