giovedì 27 dicembre 2012

Valzer con Bashir di Ari Folman. 2008

"La memoria è dinamica, è viva. Riempie tutti i buchi del passato, anche con ricordi irreali".
Documentare animando. Una scelta decisamente vincente. Un amico del regista ha un sogno. E' questo sogno ad aprire il film. Un sogno che si ripete: 26 cani dinigrano i denti. Era lui l'addetto all'uccisione dei cani durante la guerra dei Libano del 1982, per non far scoprire la sua truppa ai nemici. Lui che gli umani non sapeva proprio farli fuori. Un ricordo altri, che fa riflettere Folman sui suoi tanti non ricordi. Il regista era lì eppure non ricorda praticamente nulla. I traumi cancellano e modificano i ricordi. Il film cerca di recuperarli. Con una seduta psicanalitica. Folman esclude dirette colpe dell'esercito israeliano, ma non assolve. Il governo israeliano conosceva le azioni dei falangisti cristiani, Ariel Sharon, ministro della Difesa, svegliato di notte è tra gli artefici di quella carneficina. Mostra di sapere e chiude la telefonata con un "Buon anno". Fu costretto poi, infatti, a dimettersi. Ricordiamo che ai Golden Globe, ha soffiato il riconoscimento come miglior film straniero all’italiano Gomorra di Matteo Garrone. Da italiana, ne sono felice. Documentare la realtà, infarcendola di emozioni e traumi personali non è da tutti. Ricostruire quanto è accaduto è sia un'azione compiuta dal paziente in terapia, ma in fondo anche dallo stesso documentarista che deve riportare a galla la realtà tramite tutto il materiale indagato.

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