“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
giovedì 26 ottobre 2017
Hotel Desire di Sergej Moya. 2011
Saralisa Volm è tutto in Hotel Desire, primo lungometraggio del giovane attore Sergej Moya, interamente girato a Berlino.
Mancava da tempo un film veramente erotico, anche se inizialmente - a parte la doccia iniziale- nulla lascia presagire che la pellicola possa avere quest'etichetta. Infatti, la giovane donna protagonista è una donna sola, che cresce un bambino avuto da una relazione ormai conclusa e sbarca il lunario facendo la cameriera in un hotel. Sembrerebbe quasi un film drammatico.
La svolta comincia quando "incontra"un pittore cieco senza essere inizialemente percepita da quest'ultimo. E' proprio il fatto che lui non la veda a far scattare la nuance erotica: è tutto giocato sul tatto e anche le scene di sesso esplicito danno così un effetto di eleganza.
Se proprio dovessi trovare un difetto: troppi ralenti nell'amplesso tolgono magia e spontaneità. Naturalezza, invece, ben espressa nel bacio che Antonia si scambia nello spogliatoio con la sua collega.pittore cieco senza essere inizialemente percepita da quest'ultimo. Se proprio dovessi trovare un difetto: troppi ralenti nell'amplesso tolgono magia e spontaneità. Naturalezza, invece, ben espressa nel bacio che Antonia si scambia nello spogliatoio con la sua collega.
Questo è erotismo: la quotidianità e la sofferenza di una donna che per sette anni si annulla come donna e poi con leggerezza si riscopre. Bellissimo.
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Gran bel film.. hai proprio ragione a dire che mancava da tempo una pellicola del genere
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