“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
venerdì 29 dicembre 2017
Wonder Wheel di Woody Allen. 2017
Woody Allen ci aspetta, ogni anno, al varco di dicembre. Non si può che chiudere l'anno con lui e quindi sono salita sulla sua "ruota delle meraviglie". Vi diranno che questo regista ormai è vecchio, stanco e non ha più nulla da dire. Non credeteci!
Campo lungo sulla spiaggia di Coney Island, con la ruota panoramica e le insegne colorate dei negozi, la folla di bagnanti e gli ombrelloni.
Ma è Justin Timberlake?! - mi chiedo ad un certo punto- Si! Lui.
Guarda in camera dall’alto della sua postazione da bagnino anni ‘40 e introduce il film parlando con gli spettatori, illustra i personaggi di questa tragedia greca che andrà in scena. Metateatro.
Inevitabile non pensare al tributo a Douglas Sirk, dove un’aspirante attrice con una figlia e senza marito, incontra una domestica di colore, anche lei con una figlia a carico, insieme alla quale avrebbe formato una strana famiglia di quattro donne. Anche Allen sceglie una ex attrice di teatro fallita, Ginny, madre di un ragazzino problematico e sposata in seconde nozze con un uomo che non ama; un ex alcolizzato, riciclatosi come giostraio.
L'uomo ha una figlia di primo letto: Carolina, antagonista di Ginny perchè giovane e bellissima, fuggita dal marito gangster e riappacificatasi col padre; e poi c'è Mickey, aspirante drammaturgo che per mantenersi d’estate fa il bagnino a Coney Island. Va prima a letto con Ginny e poi innamorandosi di Carolina, scatena la gelosia dell’ex amante.
Tutti hanno una gabbia sociale ben definita, tranne il giovane figlio della donna: Richie, che è il particolare che sfugge. Appicca incendi e nessuno ne capisce il motivo. Perchè la salvezza è fuori dal controllo razionale. Questo ci suggerisce Allen. "io non sono una cameriera, sto solo recitando una parte" dice spesso Ginny per sopravvivere.
E così nel finale Allen ci regala la scena madre, recitata dalla strepitosa Winslet tra vecchi vestiti di scena riesumati (solo questa scena vale tutto il film), Mickey esce per sempre dalla sua vita e di scena e la donna resta sola finché non rientra il povero marito.
La fotografia ipersaturata che segue gli stati d'animo della donna, si fa improvvisamente realistica, dalla wonder wheel non penetra più nessun riverbero. Il cinema spegne i riflettori e il reale continua.
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