“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
lunedì 8 gennaio 2018
On Body and Soul di Ildikó Enyedi. 2017
Un film assolutamente cerebrale, dove psicanalisi, surrealismo, animalismo diventano un unicum. Un po'dark commedy
Due cervi nella neve. Tutto bianco. E il sangue rosso vivo del mattatoio.
Endre e Mária. Lui è il direttore finanziario, lei la responsabile alla qualità. Nella vita reale sono goffi e impediti, quindi si incontrano nei loro sogni. Lui ha un problema a un braccio, lei invece è incerta ad ogni passo. Parla poco, ha una memoria incredibile e poi da sola, a casa, con dei giocattoli ricrea quello che ha vissuto durante il giorno o quello che vorrebbe vivere.
Difficile stabilirne un contatto e così la regista ungherese si dimostra interessata alla rappresentazione naturalistica del sentire, soffermandosi sulla masticazione dei cervi, sul rumore della neve scossa al loro passaggio, sul respiro.
Premiato, un po' generosamente, con l'Orso d'oro al Festival di Berlino.
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