“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
domenica 23 settembre 2018
“Il racconto dei racconti – Tale of Tales” di Matteo Garrone. 2015
«A ogni azione corrisponde una reazione», questo l'equilibrio su cui si regge il mondo: ovvero ogni nostra azione genera un effetto boomerang, a causa del quale compiere il male significherebbe pagarne le conseguenze.
Questa la massima di fondo su cui regge "Il racconto dei racconti", ispirato a Lo Cunto de li Cunti overo Lo trattenemiento de'peccerillei, detto anche Il Pentamerone, a similitudine del Decamerone di Boccaccio, di Gianbattista Basile. L'intento di Basile non fu mai quello di raccontare fiabe, ma di prendersi gioco degli aristrocratici, ed usa la fiaba perchè sono un genere che non passa mai di moda, allo stesso modo in cui mai nasce e mai muore l’istinto degli uomini di raccontare storie per raccontare se stessi.
Tre storie di passioni incontrollabili e fetide, di tre personaggi che vogliono solo soddisfare i loro capricci. Tre sovrani, perciò il loro volere è legge, legge inderogabile; chiunque li “scavalchi”merita una pena esemplare. Il film è la storia dei loro tre egoismi che, nutriti del loro nulla, ingrassano fino a raggiungere dimensioni abnormi (esemplare la storia della pulce)
Mostri, ragazzi albini, lunghi capelli rosso fuoco, il cuore gigante da mangiare su un tavolo bianco, sembra di assistere ad una mostra di antiche pitture fiamminghe, a evocare sensazioni ancestrali e primordiali.
Una fiaba corale sulle tematiche anti-eroiche del desiderio più ossessivo e della prevaricazione, dalla meschinità caricaturale dei suoi protagonisti, alle loro pulsioni.
Una vera gioia per gli occhi: vistoso, eccessivo, onirico, con continui richiami pittorici a Goya, Velasquez e persino ai preraffaelliti inglesi dell’800. Stravolgenti le colonne sonore di Alexandre Desplat
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