lunedì 3 settembre 2018

Nocturnal Animals di Tom Ford. 2016

Ho guardato Animali notturni perchè in molti me lo avete consigliato, forse come tentativo di sabotaggio alla mia già precaria serenità mentale. Di Tom Ford avevo già visto- ben sette anni fa- Single Man. Come il suo film di esordio, anche questo è un film teso e complesso, ambientato per buona parte nell'oscura e minacciosa frontiera del sud del Texas, che si trova quasi in mezzo al nulla, una pianura selvaggia che si estende senza confini. Susan, la protagonista, è l’animale notturno, quella che non riesce a dormire, quella che si chiede chi mai avesse comprato il manifesto con su scritto "Revenge", per sentirsi rispondere che era stata lei stessa a volerlo. Verso di lei si snocciola la vendetta che è alla base del film. La pellicola si apre con l’inaugurazione di una mostra, dove sono esposte delle donne obese vestite da majorette, nell’ambiente magro, mondano e sterile di una galleria d’arte contemporanea californiana. Il contrasto tra la società bella e impassibile che la protagonista ha scelto di frequentare e quella brutta, ma viva, che ha rifiutato è la parte viva del film. Le immagini del mondo di milionari che frequenta Susan sembrano artificiali, come artificiale è la felicità che la sua famiglia ha apparecchiato per lei. Al contrario il mondo sporco di terra e pieno di sterpaglie dove si svolge la vicenda del romanzo è vero, ma anche spietato e profondamente ingiusto.
Di forte impatto estetico, ipnotico, ambiguo, affascinante. Come lo sguardo di Susan. Notevole la scena in cui si prepara per incontrare l'ex marito. Perfetta la scelta del suo vestito verde e il rossetto appena steso e ripulito a lasciar intendere la voglia di intimità come preludio all'incontro. Quanto amiamo questi piccoli dettagli di Ford.

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