domenica 13 gennaio 2019

Il sacrificio del cervo sacro, di Yorgos Lanthimos. 2018

Ma la colpa è del chirurgo o dell’anestesista? Per cercare la risposta occorre immergersi in esplorazioni kubrickiane di corridoi labirintici infiniti attraverso vellutati movimenti di macchina, zoom lentissimi, recitazione fredda, controllata e magnetica. L'assaggio lo abbiamo già durante le immagini di apertura: un cuore pulsante, accompagnato dallo Stabat Mater di Schubert, e cioè una preghiera in cui il fedele chiede alla Vergine Maria di renderlo partecipe delle pene del figlio crocifisso. Un cardiochirurgo e la sua bella famiglia, con due figli. Una casa elegante, grande, luminosa. Il letto a baldacchino della stanza matriomoniale è quello de L’esorcista, teatro di anemia affettiva, attraverso il quale un rapporto sessuale diventava una performance da sala operatoria. "Anestesia totale"?- chiede la Kidman (la moglie) prima di offrirsi sessualmente al marito ( lo straordinario Colin Farrell) con prostrazione cadaverica. Martin (un ragazzo che incontra spesso il chirurgo, a cui due anni prima è venuto a mancare il padre, durante un operazione) è apparentemente tranquillo e in cerca di una figura paterna, fin quando profetizza la lenta e progressiva morte di tutti i membri della famiglia, senza che se ne capisca il senso. E' la divinità che fissa le regole del gioco. E'il regista che spiega agli altri personaggi -che rappresentano lo spettatore- come deve interpretare ciò che sta succedendo.
Il film è la rivisitazione in chiave contemporanea della vicenda mitologica di Ifigenia, viene, infatti riprodotta la struttura della tragedia classica: prologo, tre atti, epilogo. A scanso di equivoci, durante un colloquio tra il padre e il preside della scuola dove studiano i suoi figli, quest’ultimo fa riferimento ad un ottimo saggio della figlia maggiore sulla Tragedia di Ifigenia. Nel mito- Agamennone uccide per divertimento un cervo (da qui il titolo) e per punizione viene costretto a sacrificare la propria figlia Ifigenia all’altare. Questo è anche il motivo per cui vengono menzionate spesso le prime mestruazioni della ragazza: il passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, scopo metaforico del sacrificio nel mondo greco. Ma qui gli eroi dove sono? Si capirà che il cardiochirugro, molto probabilmente ubriaco, ha ucciso il padre di Martin durante l’operazione. Dovrà quindi compiere un sacrificio, ma è un uomo completamente inetto, incapace non solo di agire, ma anche di subire il suo destino. La tragedia non può compiersi. E noi rimaniamo sbigottiti e con tante domande Grottesco e cattivo. Ma soprattutto ansiogeno.

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