sabato 4 gennaio 2020

Sorry We Missed You di Ken Loach.2020

«Sorry we missed you». Come campeggia in alto sull'avviso che i corrieri a domicilio lasciano quando non trovano i clienti cui cosegnare il loro ordine. “Non pensare, guida” recita un foglio affisso alle pareti dell’azienda. Un corriere. Ovvero un lavoratore -in questo caso- autonomo, che non può ammalarsi, fermarsi o pagherebbe pegno perchè costantememte sotto controllo elettronico. Che non ha finito di pagare il furgone, che paga a rate impegnando l'auto della moglie ( unico mezzo con cui era solita recarsi al lavoro), in costante gara con se stesso, con i suoi ritmi, con i suoi affetti, con la sua umanità: a che cosa giornalmente è disposto a rinunciare per ben 14 ore consecutive? Al tempo da dedicare al figlio maggiore, writer scontroso in piena crisi di crescita, alla minore di undici anni che si organizza sulle indicazioni che la mamma le detta al cellulare tra un bus e l'altro mentre si reca a fare assistenza domiciliare.
Flm altamente ansiogeno, ma fottutamente credibile, autentico. Nessuno tra cento anni potrà non capire, grazie ai film denuncia di Loach, come il lavoro sia ad un certo punto dell'esistenza umana diventato un ingranaggio distruttivo. Come la comodità dell'acquistare sempre tutto online con un clic, un tap abbiano annebbiato il resto: lo sfruttamento, la denuncia, il mondo oscuto dell'e-commerce. Propositi per il 2020: migliorare il mio inglese. Sono convinta che questo film vada assolutamente più di altri guardato in lingua originale. Snobbare per una vita intera le grandi platee e i compromessi per raggiungerle: solo Ken Loach, avercene sant’Iddio!

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