martedì 13 ottobre 2009

La doppia ora


L'impossibilità di una storia d'amore e tanta solitudine. Un accattivante thriller psicologico che ti turba profondamente. Innumerevoli le prospettive e tutte le volte che pensi di essere sulla strada giusta per capire, sei al punto di partenza.
I dubbi balenano nella testa alla velocità della luce, non sai da che parte stare, in chi immedesimarti, per chi fare il tifo. Le posizioni dei protagonisti si ribaltano di continuo e la vittima diventa carnefice, per poi ritornare vittima.

Sonia, la protagonista è una donna delle pulizie in un albergo a Torino, personaggio fortemente ambiguo, malinconico, triste e disperato. Un cattivo rapporto col padre alle spalle che ne ha minato il rapporto con l’altro sesso e una vita sociale inesistente.
Guido è un ex-poliziotto, che per vivere sorveglia una lussuosa villa fuori città. S'incontrano ad uno speed-date. Lui è un habituè, è vedovo, molto solo e ama di tanto in tanto fare nuove conoscenze.
La chimica tra di loro è palpabile, trasuda da subito, si piacciono e molto carinamente cominciano a studiarsi. Ne nasce un sentimento al quale seguirà un week-end romantico nella villa sorvegliata da Guido. Qui un gruppo di rapinatori armati li aggredisce, e mentre tentano di violentare lei, lui reagisce e rimane ucciso, Sonia ferita alla testa sopravvive.
Un non-sentimento, che non sboccia, non s'impone, che rimane velato, implode, giocato in non-luoghi: l'albergo dove lavora Sonia, l'ospedale dove lei viene ricoverata in coma, la stanza di vigilanza della villa.
Buona parte del film si svolge solo nella mente di Sonia, molte scene che apparentemente sembrerebbero di vera vita vissuta, sono in realtà solo una proiezione dei suoi sensi di colpa.
Visioni, morti (vere e apparenti), suoni, voci, la manifestazione sovrannaturale di Guido in affascinanti sequenze oniriche. (Popolo femminile, lui è veramente figo e ha una voce sensualissima).
Intenso il gioco della “doppia ora” (da cui il titolo) secondo cui bisogna esprimere un desiderio quando si leggono sul quadrante dell'orologio delle ore 'doppie', le scene-chiave, infatti, sono sempre introdotte dalle doppie ore: 05.05, 20.20.
Un film non brillante, ma raro nel suo genere, soprattutto perchè italiano (Mauro ora spero non avrai piu'pregiudizi). Sono una romantica e la loro storia d'amore così autentica, significativa, basata sull'alchimia del primo sguardo mi ha rapito e commosso.

"Non ero preparato a te" dirà Guido a Sonia. Già. Non si è mai abbastanza preparati di fronte ai sentimenti importanti. Non si sa mai che scelta fare: lui le compra una collana, gliela dona solo quando sa che la sta perdendo. Lei l'accetta sapendo che sta dicendo addio a quell'uomo e sulla porta ha quasi un dubbio "Forse non ho piu'voglia di andare".
Ma invece varca quella soglia. Esiste una scelta giusta? Il dubbio rimane. Dopo il film piu'che mai.

3 commenti:

  1. Rimango sempre con dei forti pregiudizi riguardo al cinema italiano, ma devo ammettere che questo film merita davvero.
    Innanzitutto la storia,
    ..è proprio come hai detto.
    Sei ad un certo punto e dici con un certo sorrisetto soddisfatto "ho capito tutto" (quasi a rimarcare la pochezza di alcune storie tipicamente italiane), in realtà dopo poco ti accorgi che la narrazione si evolte in modo non previsto e questo accade all'inizio quanto alla fine.

    ..i retroscena psicologici fanno da sfondo su tutta la storia ma lo si capisce solo in un secondo momento quando la protagonista viene svelata. Fredda e spietata e al tempo stesso fragile e piena di sensi di colpa.

    ..poi la fotografia : spettacolare.
    certi primi piani strettissimi danno ai personaggi espresività e spessore, anche quando gli attori espressività non ne hanno.
    le scene si svolgono per lo più in interni (casa, ospedale, villa ) con giochi di luci ed oscurità da verò thriller,
    le poche esterne danno un aria Noir ad una nebbiosa torino.

    ...per quel meccanismo di immedesimazione in questo o quel personaggio che si ha quando un film "ti prende",
    forse si rimane un pò amareggiati nel finale tuttavia il film è bellissimo e vale la pena guardarlo.

    RispondiElimina
  2. Sono felice ti sia piaciuto Mauretto...e con una nota di sano cinismo (che tanto mi contraddistingue)...godevo nel vedere la tua faccia spiazzata quando pensavi di aver capito tutto. ;)

    RispondiElimina
  3. Finalmente un film Italiano diverso dal solito:) e basta con ste commedie di tradimenti ....

    RispondiElimina

Coming Soon