Figlia di un ministro, del tutto assente in casa, e di una madre depressa, perennemente sotto antidepressivi. Paloma è malata, il suo male si chiama carenza d’affetto. Quando nessuno t'insegna l'amore, percorri vie traverse prima di arrivarci, una di queste, forse la più battuta, è quella del cinismo, ti estranei per far capire che se in realtà nessuno ti ama, è perchè sei tu a non volerlo l'amore. "Tutte le famiglie felici sono simili fra loro; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo". Se il linguaggio d'amore è l'affetto, tu cominci a parlarne un altro e a diventare forestiera ad abbracci e carezze. Paloma pianifica e dà, così, una data precisa alla sua dipartita dal mondo. In attesa della data che coincide con il suo dodicesimo compleanno, Paloma scopre Renée, grazie all’arrivo di un nuovo vicino di casa, monsieur Ozu, ricco giapponese, anche lui un riccio. (Kakuro: Ho appena fatto la conoscenza della nostra portiera. Paloma: Anche lei pensa che non è quella che crediamo?) Brutto e pungente fuori, fintamente indolente, risolutamente solitario e terribilmente elegante dentro. Vivrà con Renèe gli attimi più importanti della sua vita, quelli in cui ti prepari ad amare. Il viso della portinaia trascurato e serio, sarà illuminato da splendidi sorrisi, i capelli lasciati crescere in disordine, tagliati, faranno da cornice al suo sguardo, gli abiti demodè, che più che vestire, nascondono, malcelano la sua sensibilità fuori dalla norma, che esploderà.
Le immagini hanno la stessa delicatezza delle parole del romanzo da cui è tratto, sono eleganti, di classe, quasi hai paura di rovinare le pagine del libro sfogliandolo, o di perderti attimi di pellicola importanti. Il diario scritto da Paloma nel romanzo non è reso cinematograficamente, la voce fuori campo che narrà è comunque quella della dodicenne, ma viene lasciato ampio spazio (trattandosi di una trasposizione filmica) alle immagini: bellissimi disegni che prendono vita dal pennarello nero a tratto grosso di Paloma, e la sua macchina da presa, con cui riprenderà ciò che la circonda, registrando pensieri ed immagini, propri e degli altri. Ottimo escamotage, l'ho apprezzato.
Una cavalcata verso la morte quella delle due protagoniste. Si può vivere, essendo in realtà morti dentro, e si può morire vivi. Ma innamorati, appassionati, leggeri. Eleganti. Già. Proprio come un riccio. A noi la scelta.
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