(Fuori, attendendo di entrare)
Anche io ho visto Draquilia finalmente, direttamente all'Otranto Film Fund Festival. (e nella prima tornata, nonostante fossi la duecentunesima e la sala contenesse duecento persone, la mia solita fortuna!)
Draquila affronta il rapporto tra cinema e territori e lo fa senza finzioni narrattive. E questa seconda edizione del festival ha istituito proprio quest'anno il premio speciale Cinema e territorio decidendo di assegnarlo proprio al documentario della Guzzanti, perchè bene ha messo in evidenza la criticità nel rapporto tra politica e governo del terriorio, in riferimento alla gestione dell'emergenza del terremoto in Abruzzo (anche se poi qualcuno in Provincia non ha gradito granchè: molti i volantini, con il naso di Nichi lungo come quello di Pinocchio, roba già vista in vero, ma la destra ricicla, riutilizza e non spreca).
Ho gustato giusto da poche ore quindi questo omaggio alla nostra efficientissima Protezione civile (che secondo la legge 225 agisce per ordine diretto della presidenza del consiglio) che, ho appreso, può muoversi, per legge, per casi di emergenza (?), al di fuori delle regole (?). Tutto questo aggiungendo due paroline alla legge che garantisce tutto ciò: “grandi eventi”, che assicurerebbe quindi l'assenza di controllo. (ma wauuu, che trovata)Nel pentolone quindi, senza distinzione alcuna: mondiali di nuoto, la new town a L’aquila a qualche chilometro dall’originale piuttosto che restaurare l’esistente.
Di tutti i recenti disastri nazionali, quello dell’Aquila è stato sicuramente il più nascosto e camuffato a livello mediatico, ma fortunatamente anche uno dei più documentati, in molti hanno seguito e filmato quello che avvenne da quella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 a seguire. Il documentario si apre proprio con una carrellata di vip che prima della Guzzanti hanno varcato la terra d'Abruzzo. L'intento della regista era diverso, in realtà, rispetto a quello che poi si evince in pellicola: "Volevo fare qualcosa di fantascientifico" ha confessato ieri sera, anche se poi vedendolo si vorrebbe fosse fantascienza. Un "dolente" (così lo ha definito Nichi Vendola prima di premiare la regista) diario pubblico sul dopo-terremoto: le visite ufficiali delle autorità con i commenti dei terremotati, i pro-Governo e quelli critici sui metodi polizieschi messi in campo e le interviste agli esperti che scavano dietro le dichiarazioni ufficiali e gli atti pubblici. Tutto incisivo e credibile, la Guzzanti è solo una voce fuoricampo che lascia parlare gli "attori".
La parte più "guzzantiana" si ha solo nelle prima battute, le prime scene ricalcano Fahrenheit 9/11 (2004) di Michael Moore:"George Bush era stato da poco eletto (truccando la carte), ma non sapeva cosa fare. Aveva escogitato l’unica strategia possibile: starsene in vacanza in Florida. I sondaggi sul suo operato erano talmente bassi da far paura. Poi arrivò un colpo di fortuna insperato: l’attentato alle Torri Gemelle, che lo foce governare (con l’imbroglio e la menzogna) per altri otto anni". Silvio Berlusconi fu vittima delo stesso trattamento privilegiato:"Siamo nella primavera del 2009, e non ne azzecca una. I sondaggi lo danno in caduta libera. D’un tratto la “mano di Dio”, nel buio pesto della notte, viene in suo soccorso, scuotendo violentemente la terra d’Abruzzo. L’Aquila si sbriciola. Alle 3,30 del 6 aprile anche gli ospiti della casa del Grande Fratello, a Roma, sono spaventati dalla scossa. Scendono dal letto sgomenti: fuori tutti. Le porte dell’Inferno si aprono nella splendida città d’arte, ricca di chiese e monumenti, fra le vie aquilane sempre battute dal vento e pullulanti di studenti. È una tragedia immane. Ma non per Berlusconi. Si cala in testa il caschetto giallo di protezione, si avvolge nel mantello di Dracula, e comincia a volteggiare sulle rovine. Trasformare un disastro colossale in un grande spot? È riuscito a Bush, riuscirà pure a lui"
Questo è l'Aquila: una prigione, gestita dal volto sorridente ed energico della Protezione Civile e Guido Bertolaso, allo scopo di sperimentare la momentanea sospensione dei diritti civili dei cittadini, e trasformare la macchina dei soccorsi in consenso elettorale. Copione già collaudato con lo smaltimento dei rifiuti in Campania (spostati dal centro alla periferia, per non essere visti e i giornalisti allontanati, occhio non vede, immondizia non puzza). Tutti Grandi eventi con noi contribuenti che ne paghiamo le Grandi spese.
Massimo Ciancimino, figlio di Vito, un tempo sindaco mafioso e democristiano di Palermo,investì danaro suo e di amici proprio a Milano 2, innanzitutto per guadagnare e poi per far nascere il partito del consenso: Forza Italia. L'esperto di sismologia ricorda che, lo stesso sciame del 2009 si presentò con gli stessi sintomi nel 1461 e poi nel 1703, ma chi doveva controllare e prevenire (la Protezione Civile, appunto) non fece nulla. I trecento morti (dei quali ben 55 studenti, perchè si sa "Berlusconi ama gli studenti e l'istruzione) si potevano dunque evitare.
“Questa è la grande illusione,
che ciò che è vuoto e fasullo non possa durare. E invece dura.”
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