“Mi accorgevo di avere la pelle d’oca. Senza una ragione, dato che non avevo freddo. Era forse passato un fantasma su di noi? No, era stata la poesia. Una scintilla si era staccata dal poeta e mi aveva dato una scossa gelida. Avevo voglia di piangere; mi sentivo molto strana.Avevo scoperto un nuovo modo di essere felice.” (Sylvia Plath)
mercoledì 10 maggio 2017
Enemy di Denis Villeneuve. 2013
Enemy non coglie l'anima del libro di Saramago e appiattisce in modo quasi miserabile le figure, meravigliose, delle due donne protagoniste.
E questa cosa non riesco a superarla.
Non so se abbiate letto il libro, ma Enemy è la storia di un professore di Storia che scopre per caso di essere identico, assolutamente identico, ad un attore.
La sua vita cambia drasticamente e la stessa cosa accadrà anche all'attore quando verrà a sapere di questo incredibile, anzi, impossibile, fenomeno.
Non c'è dolore, non c'è scavo psicologico, non c'è profondità in nessun rapporto. Del tutto senza senso quando Anthony va da Adam a comunicargli che passerà la notte, scoperà, con la sua ragazza.
Nel libro il ricatto aveva un fortissimo senso (se Tertuliano non avesse acconsentito Antonio avrebbe detto tutta la verità a Maria da Paz) qua non c'è proprio alcun motivo per cui Adam non si opponga e accetti in due secondi la cosa.L'unica motivazione è che Anthony lo accusa di essere andato a letto con la propria moglie, motivazione ed accusa debolissima per giustificare tutto quello che verrà.Per non parlare della scena dell'anello, inverosimile come poche (di notte e durante il sesso selvaggio lei si accorgerebbe del piccolo cerchio di pelle più bianca al dito...)Villeneuve ha letteralmente distrutto i due personaggi femminili. Bocciato
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