martedì 5 settembre 2017

E la chiamano estate di Paolo Franchi. 2012

Il film è molto brutto. La produttrice Nicoletta Mantovani avrebbe dovuto pensarci. Ho scelto divederlo perchè la canzone con lo stesso titolo è di una bellezza struggente e mi sembrava in tema con la fine dell'estate. Ma l'accezione romantico-nostalgica contenuta nel pezzo, il film non la riesce nemmeno a sfiorare, calato com'è nel mero esibizionismo di corpi e di un amore ‘malato' mai realmente esplorato. E lo si capisce dalla vagina in bella mostra in apertura del film.
Se è vero che (come si sostiene nel film) "una scopata non si nega a nessuno", a questo punto la domanda sorge spontanea: "Vale lo stesso anche per i film?".

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