lunedì 11 settembre 2017

Pericle il nero di Stefano Mordini. 2016

"Io sono Pericle Scalzone. Di lavoro faccio il culo alla gente"
Noir. Pericle è lo scagnozzo del boss, a cui si piega e obbedisce non per soldi, ma perchè questo rapporto è l'unico affetto che ha. Colpisce le sue vittime in testa con un sacchetto di plastica riempito di sabbia per intorpidirle, dopodiché, quando sono a terra senza sensi, si abbassa i pantaloni e dà loro una lezione che non potranno mai dimenticare.Come un cane segue gli ordini di quell’uomo che per lui è tutta la sua famiglia, senza curarsi se sia giusto o sbagliato, anche se a volte ha degli scatti nel cervello e ha paura di fare una pazzia.Tra sodomie punitive e violenze ai danni delle povere vittime, il giovane orfano che lavora per il boss don Luigi, capisce che l'unico modo per trovare la pace con sé stesso è una semplice bottiglietta d'acqua allungata da droghe sintetiche. Un elisir da bere tutto d'un fiato per cancellare, anche solo per poche ore, tutte le sofferenze e tutte le inadeguatezze della sua esistenza. A un certo punto sbaglia, ed è costretto all'esilio. Qui ha una storia d’amore con una donna sconosciuta, che risveglia un desiderio di normalità, e questo è il vero cuore del film, la parte migliore. P.S. Scamarcio è bello anche con i capelli sporchi e acconciati a samurai, stupendi i capezzoli come chiodi di Marina Foïs

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