sabato 21 ottobre 2017

Drive di Nicolas Winding Refn. 2011

Nonostante il titolo tragga in inganno le corse e le rapine sono la parte minore in Drive, che racconta di un uomo doppio, che di giorno fa la controfigura per le scene di auto nei film e di notte è un autista freelance per rapinatori. Si innamora della donna sbagliata per la quale farà tutta una serie di cose sbagliate. Uno virile scemo o ingenuo (non ho ben capito) che parla pochissimo e che utilizza come unico linguaggio la forza e la determinazione, ma che lo ingoierà in una spirale senza via di uscita. Cos'ha di unico questa pellicola? Le immagini. Dopo una delle tante sparatorie presenti, nel motel in cui si rifugia il protagonista compare sporco di sangue e poi riscompare nel buio. Inquadrature perfette, riprese dinamiche che proiettano emotivamente lo spettatore dentro la storia e lo deliziano con angolazioni che vanno a creare sorprendenti composizioni visive e con altri brillanti movimenti di macchina.
L'equilibrio tra violenza e sentimenti è perfetto: dolcezza e freddezza, azione ed emozione crea un contrasto dialettico tra Eros e Thanatos, che ha il suo punto d'arrivo nella celeberrima “scena dell’ascensore”, che assume le sembianze di un film nel film. Consiglio la visione di Drive? Sì, ma in un momento di tranquillità. Non è un film frenetico, e neanche pieno d’azione. E’ un film particolare che ha bisogno di attenzione e pazienza. Refn ha decisamente svolto un egregio lavoro, non per niente, ha vinto il premio come “Miglior Regista” al festival di Cannes del 2011 con questo film! Arte vera!

2 commenti:

  1. Bellissimo, ma il mio preferito resta Bronson con un meraviglioso tom hardy :)

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  2. Grandissimo film. Arte vera, hai proprio ragione :)

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